L’Unione Europea deve evitare di dormire sugli allori in vista del prossimo inverno, perché ricostituire le scorte di gas potrebbe non essere semplice, in particolare a causa della capacità “limitata” sul piano internazionale di produrre gas naturale liquefatto e per la fine della politica del ‘Covid zero’ in Cina, che farà ripartire di gran carriera la domanda di Gnl da parte del Dragone. E’ l’avvertimento dato alla Commissione Europea dal direttore dell’Iea, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, Fatih Birol, nel collegio dei commissari del 22 febbraio scorso a Bruxelles, riporta il verbale della riunione consultato dall’Adnkronos.
Birol ha sottolineato che l’Unione Europea si è “ben preparata” per l’inverno terminato da poco, grazie in particolare alle sue maggiori scorte di gas, una “buona notizia” per la competitività europea. I dati, ha proseguito, hanno indicato una “chiara tendenza” in vari indicatori dall’inizio della guerra in Ucraina: un “calo delle entrate russe” derivanti dalla vendita di petrolio e gas, una “forte riduzione” della quota della Russia nell’approvvigionamento di gas dell’Ue.
La maggiore diffusione dell’energia solare ed eolica in Europa, l’aumento delle vendite di pompe di calore e di auto elettriche e la riduzione delle emissioni di Co2. Per Birol si tratta di “un vero successo”. Tuttavia, sebbene quest’anno “il peggio sia stato evitato”. Il direttore dell’Iea ha messo in guardia contro l’autocompiacimento nel prepararsi per il prossimo inverno.