In Italia piove tanto, più che in Olanda e Germania, e fra piogge e invasi il Belpaese avrebbe a disposizione 5 volte l’acqua che consuma. Tuttavia, solo l’11% delle precipitazioni viene raccolto. La rete idrica è quella di 50 anni fa (con i consumi aumentati), gli invasi raccolgono il 35% in meno della loro capacità (per interramenti o mancati collaudi), le perdite dagli acquedotti sono il 40%. Lo rivela il rapporto “Water Economy in Italy”, realizzato dalla società internazionale di ingegneria Proger con la collaborazione della Fondazione Earth and Water Agenda.
L’Italia registra 301 miliardi di m3 di pioggia in media, ma le precipitazioni non sono ripartite uniformemente, e solo l’11% delle precipitazioni è prelevata. Il nostro paese si colloca al 5/o posto in Europa per quantità di precipitazioni medie, è più piovosa di Olanda e Germania. Milano è l’area metropolitana più piovosa d’Europa e Roma è più piovosa di Londra.
Italia e infrastrutture idriche
Considerando le precipitazioni e il patrimonio idrico italiano, la media annua dell’acqua teoricamente utilizzabile risulta 5 volte il livello medio dei prelievi annui per tutti gli usi (civile, agricolo industriale). Il problema è che mancano le infrastrutture idriche. L’Italia è sostanzialmente ferma alle stesse capacità di invaso di mezzo secolo fa, ma con necessità e consumi aumentati enormemente. Ci sono 531 grandi dighe la cui capacità d’invaso sarebbe di 13,652 miliardi di m3, ma i volumi reali sono inferiori del 35% (per ritardi nelle procedure di collaudo tecnico-funzionale, per interramento progressivo per mancato drenaggio e per carenza di nuovi investimenti).
Sono 4,8 milioni gli italiani che vivono in territori a rischio piena con codice rosso. Del totale delle frane registrate sul territorio europeo, oltre l’80% riguardano l’Italia. Tra il 2000 e il 2022 i danni da siccità sono stati pari a 20 miliardi di euro. Ma nonostante ciò, il 40% dell’acqua potabile prelevata non arriva ai rubinetti. Abbiamo la tariffa media più bassa d’Europa (176,16 euro di consumi medi per una famiglia di 3 persone) che non disincentiva l’iperconsumo. L’Italia versa 165mila euro al giorno come sanzione all’UE (circa 60 milioni l’anno) per diverse infrazioni in materia di infrastrutture idriche, soprattutto sulla depurazione e il riuso.