L’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar ha reso noto che i barili di uranio scomparsi sono stati ritrovati “in una località che non dista più di cinque chilometri dal suo deposito, in direzione del confine con il Ciad“. Lo riferisce il quotidiano libico “Al Wasat”, secondo il quale l’annuncio è giunto il giorno dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) aveva denunciato la scomparsa di dieci barili contenenti 2,5 tonnellate di uranio naturale a un sito di stoccaggio in Libia.
Il comandante del Dipartimento di orientamento morale presso il comando generale dell’Esercito nazionale libico (Lna), Khaled al Mahjoub, ha “smentito la perdita di 2,5 tonnellate di uranio”, affermando che l’Lna è in possesso del materiale in questione. In un comunicato diffuso su Facebook, Mahjoub ha dichiarato che ieri l’AIEA ha informato l’Lna della scomparsa di dieci barili di uranio, precisando che un reparto dell’Lna incaricato di seguire la vicenda “li ha trovati a cinque chilometri dal deposito in cui si trovavano originariamente, in direzione del confine con il Ciad“. Il deposito, peraltro, secondo Mahjoub, era stato ispezionato dall’AIEA nel 2020 e la sua porta era stata immediatamente sigillata. “Abbiamo inviato un video che mostra la presenza dei barili non appena questi sono stati trovati“, ha spiegato Mahjoub, “e abbiamo chiesto all’AIEA di inviare esperti”.