Al via nell’Aula della Camera il question time cui risponde, per la prima volta da quando ha assunto l’incarico, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il banco del governo è al completo, e l’Aula è piena. Meloni siede tra i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. “Non siamo pericolosi negazionisti climatici. Riteniamo che nel rispetto degli impegni” presi sul clima “bisogna mantenere un approccio pragmatico e non ideologico,” ha affermato il premier. “Stiamo attivando una cabina di regia“, “il governo considera il gas naturale” come “il vettore necessario a mantenere l’autonomia” del nostro Paese e come perno del “progetto strategico di diventare l’hub energetico sul Mediterraneo” “Dobbiamo essere pionieri sulle tecnologie innovative“.
Il nucleare
Sul nucleare, anche di nuova generazione, il governo non intende muoversi senza un preventivo passaggio parlamentare, ha chiarito il presidente Meloni, rispondendo in Aula alla Camera ad un’interrogazione sulla strategia del governo per il raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti dall’Unione europea e sull’utilizzo delle centrali nucleari da fissione.
Case green
Il governo italiano intende “continuare a battersi” per cambiare la direttiva europea sulle cosiddette case green, ha affermato il presidente. Meloni ha rivendicato il diritto a formulare “valutazioni critiche su iniziative legislative comunitarie che a nostro avviso se non opportunamente rimodulate, rischiano di danneggiare il nostro tessuto economico e sociale. È il caso della proposta di direttiva sulle case green, che prevede obiettivi temporali che non sono raggiungibili per l’Italia il cui patrimonio immobiliare è inserito in un contesto molto diverso da quello di altri Stati membri, oltre che per una radicata visione della casa come bene rifugio per le famiglie italiane“. Meloni ha proseguito: “L’azione negoziale italiana in sede di consiglio Europeo aveva consentito di rivedere le tempistiche di adeguamento delle prestazioni energetiche degli edifici per renderle più graduali e meno stringenti, e con l’esenzione per alcune categorie. Con il voto di ieri il Parlamento europeo ha ritenuto di inasprire ulteriormente il testo iniziale e questa scelta che noi consideriamo irragionevole, mossa da un approccio ideologico, impone al governo di continuare a battersi per difendere gli interessi dei cittadini e della nazione“.
La crisi idrica
“Sulla crisi idrica stiamo attivando una cabina di regia per prevenire il fenomeno prima che deflagri perché la situazione non è messa molto bene per come l’abbiamo trovata,” ha proseguito Meloni.
Le auto elettriche
“L’Italia condivide gli obiettivi della transizione digitale e energetica. Però questo presuppone un percorso che va fatto con gradualità e realismo. In Europa abbiamo spiegato che è possibile conseguire gli stessi obiettivi impiegando altre tecnologie oltre all’elettrico, come i carburanti sintetici senza un appiattimento acritico su strategie che premiano gli interessi di altri paesi e penalizzano il nostro. Il rinvio del voto ci ha soddisfatti, il nostro obiettivo è consegnare a chi verrà dopo di noi una terra più pulita senza devastare il nostro sistema produttivo e creare altri disoccupati,” ha sottolineato il premier rispondendo all’interrogazione del capogruppo Fdi Tommaso Foti durante il Question time alla Camera.