Nanosatellite sperimenta una vela anti-detriti spaziali

E' stata sperimentata una vela anti-detriti spaziali. Il nanosatellite è stato messo a punto dalla collaborazione degli studenti fra Usa e Italia
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Una speciale vela realizzata con materiali innovativi ha dimostrato di essere una tecnologia promettente per riuscire, in futuro, a ridurre il problema dei detriti spaziali in un’orbita sempre più affollata da minuscoli satelliti. La tecnologia è stata sperimentata a bordo del cubesat Sbudnic, un nanosatellite costruito dagli studenti dell’americana Brown University. Con la collaborazione scientifica dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr-Iia) di Firenze e il supporto dell’azienda D-Orbit, oltre ad Amsat-Italia, dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale di Sapienza Università di Roma.

Il nanosatellite “ha dispiegato con successo il suo dispositivo di trascinamento, una innovativa drag sail in poliamide Kapton stampata in 3D progettata per aumentare la resistenza aerodinamica del satellite e accelerarne il decadimento orbitale dai nominali 25-27 anni a soli 5 anni, riducendo i tempi di rientro del satellite dell’80%”, rende noto l’istituto del Cnr. Il dispositivo di trascinamento funziona come un paracadute per rallentare gradualmente il satellite.

Nanosatellite

Lanciato nel maggio 2022 su un Falcon 9 della SpaceX, il nanosatellite è operativo a 550 chilometri di quota. “Sbudnic ha centrato il suo principale obiettivo, cioè dimostrare che le sinergie con realtà industriali come D-Orbit rendono il New Space effettivamente più accessibile per l’Università e la ricerca, a tutto vantaggio del progresso scientifico e tecnologico nell’esplorazione spaziale e nello sviluppo sostenibile di nuove capacità di osservazione della Terra”, afferma Lorenzo Bigagli, coordinatore del progetto per il Cnr e ricercatore della sede di Firenze di Cnr-Iia.

D-Orbit è orgogliosa di aver collaborato con il Cnr-Iia a supporto degli studenti di Brown University in questa missione innovativa volta alla riduzione dei detriti spaziali in orbita”, le parole di Matteo Lorenzoni, Head of Sales di D-Orbit.

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