Neutralità e resilienza climatica, Patto dei Sindaci europei

In Italia su adattamento secondi solo alla Spagna con più di 1300 Comuni impegnati
MeteoWeb

Patto dei sindaci: Più di 11.000 firmatari nell’UE, di cui più di 7000 hanno presentato i piani d’azione; sono più di 5.000 le amministrazioni italiane locali e regionali firmatarie del Patto dei Sindaci Europa; raggiungere la neutralità climatica al 2050, aumentare la resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici, ridurre la povertà energetica sono i tre pilastri degli impegni dei firmatari. Questo l’argomento del workshop di oggi “Politiche e strumenti per l’adattamento a livello locale a supporto della redazione dei PAESC, i Piani d’azione per l’energia sostenibile e il Clima.

Il Patto dei sindaci è stato istituito nel 2008 e riunisce migliaia di governi locali che, aderendo all’iniziativa, si impegnano volontariamente a raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’UE per garantire un futuro migliore ai propri cittadini.

Secondo gli ultimi dati disponibili, poco più di 4.000 dei firmatari del Patto dei Sindaci Europa si sono impegnati ad affrontare l’adattamento ai cambiamenti climatici e di questi solo il 54% ha presentato piani d’azione di adattamento parziali o completi.

In Italia, i nostri Comuni sono stati tra i primi ad effettuare una pianificazione sull’adattamento e risultano secondi soltanto alla Spagna. Più di 1.300 hanno assunto impegni sull’adattamento, coprendo circa il 50% della popolazione italiana e sono oltre 300 i piani di adattamento presentati. Secondo un Rapporto del 2022 del Joint Research Center (JRC), i rischi climatici più segnalati dai firmatari italiani sono: precipitazioni intense, calore estremo, siccità e scarsità d’acqua, inondazioni e innalzamento del livello del mare, incendi boschivi.

Riconoscendo la necessità di supportare l’Italia e l’Europa in materia di adattamento, il Patto dei Sindaci Europa ha istituito un programma pilota biennale di Policy Support Facility (PSF), per aiutare gli enti locali e regionali a passare dalla pianificazione all’attuazione delle azioni di adattamento. Il Programma si rivolge a 12 Stati Membri: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. In Italia, tra le principali attività previste, che vedono il coinvolgimento di numerosi Comuni, ci sono workshop come quello di oggi, gemellaggi fra città, assistenza tecnica su azioni di adattamento. In particolare, per i gemellaggi sono coinvolte le città di Bra e Pesaro, mentre l’assistenza azioni di adattamento è prevista per le città di Torino, Asti, Bologna, San Lucido e Urbino e per le regioni Puglia e Veneto.

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