Orche assassine sventrano venti squali: aprono il torace per accedere al fegato

Resti di una dozzina di squali sono stati trovati spiaggiati sulla sabbia della regione del Capo, in Sudafrica, l'hanno scoperto degli escursionisti
MeteoWeb

Resti di una dozzina di squali sono stati trovati spiaggiati sulla sabbia della regione del Capo, in Sudafrica. A fare la scoperta un gruppo di escursionisti che ha allertato personale specializzato. “Altri corpi sono stati ritrovati nel corso della settimana. In tutto abbiamo trovato venti squali, diciannove dei quali erano della specie a muso piatto“, racconta Ralph Watson, biologo marino di 33 anni dell’associazione Marine Dynamics.

A uccidere gli squali sarebbero state le orche Port e Starboard, ben note agli abitanti del luogo, che erano state avvistate tre giorni prima al largo di Gansbaai, un piccolo porto di pesca situato a 160 km a est di Città del Capo. Questa carneficina è stata solo la loro ultima impresa: il duo, riconoscibile dalle pinne dorsali attorcigliate, è specializzato nella caccia agli squali. Alison Towner, del Dyer Island Conservation Trust, ha partecipato alle autopsie.

Tutti gli squali presentavano “segni di rastrello” caratteristici dei morsi delle orche sulle pinne pettorali e non avevano più il fegato. “È la prima volta che le orche cacciano questa specie di squalo in questa particolare area“, osserva la ricercatrice. Ma il duo è stato incolpato della fuga del grande squalo bianco da alcune zone al largo del Capo.

Port e Starboard sono arrivati vicino a Città del Capo nel 2015. Prima cacciavano solo gli squali pinna piatta e poi, dal 2017, si sono dedicate ai grandi squali bianchi. La loro tecnica è “chirurgica“: lavorando in squadra, aprono il torace per accedere al fegato, un organo “altamente nutriente e ricco di lipidi“, spiega Ralph Watson.

Nell’ottobre del 2022, le impressionanti immagini aeree pubblicate dagli scienziati hanno mostrato cinque di questi predatori bianchi e neri, tra cui Starboard, girare intorno a un grande squalo bianco e poi sventrarlo. Un comportamento considerato molto insolito, perché le orche normalmente cacciano i delfini in queste acque.

Secondo Simon Elwen, ricercatore e direttore dell’associazione Sea Search, le prime osservazioni suggeriscono che Port e Starboardprobabilmente provengono da qualche altra parte: dall’Africa occidentale o orientale, o dall’Oceano Meridionale, non lo sappiamo bene“. A differenza dei loro simili, che restano al largo, le due orche sono particolarmente “costiere“.

Sono state osservate “dalla Namibia alla zona di Port Elizabeth“, a circa 800 km a est di Città del Capo. L’attacco filmato nel 2022 ha preoccupato gli scienziati per i rischi di “trasmissione culturale” tra questi animali altamente intelligenti.

Questa è ora un’ulteriore minaccia per le popolazioni di squali sulla costa sudafricana“, afferma Towner. Ma l’impatto di Port and Starboard è limitato. “È molto scioccante vedere che tutto d’un tratto accade sulle nostre spiagge, ma centinaia di migliaia di squali sono vittime della pesca ogni anno“, dice Ralph Watson. Vedere un animale a rischio di estinzione attaccare un’altra specie minacciata è “frustrante“, ammette Simon Elwen. Ma due singole orche non cancelleranno una specie”.

Condividi