Il Paesaggio della Macchia Mediterranea in Sicilia: tra Aree Protette e Rete Natura 2000

Gestire le trasformazioni del paesaggio è un modo per contribuire alla sicurezza del territorio e prevenire il rischio di dissesto idrogeologico"
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“In questo 14 marzo vogliamo rilanciare coma AssoCEA Messina APS la proposta del Comuni Paladini del Paesaggio! Proponiamo quindi, cogliendo in pieno la richiesta della allora Sottosegretario Borletti, che augura che tutti i cittadini sensibili si facciano Paladini del Paesaggio, la adozione della Carta Nazionale del Paesaggio – elaborata e redatta a cura dell’Osservatorio Nazionale: il paesaggio è un bene comune, il segno della storia e dell’identità di una comunità, oltre che indicatore efficace della sua salute e benessere”, si legge in una nota di AssoCEA.

“Gestire le trasformazioni del paesaggio è un modo per contribuire alla sicurezza del territorio e prevenire il rischio di dissesto idrogeologico che tanti danni ha fatto al nostro Paese. Il nostro augurio quindi come quello della Sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni è che questa Carta, scritta anche con il contributo delle associazioni ambientaliste e di tutela e degli osservatori sul territorio non rimanga una lettera morta ma sia una bandiera e un appello vivo che richiami chi governerà questo Paese alle proprie responsabilità. E noi abbiamo chiesto ai Comuni di Ucria, Montalbano Elicona, Castelvetrano e Caltagirone (che hanno già aderito) di voler adottare la Carta Nazionale del Paesaggio come strumento di programmazione e buone pratiche e che insieme alla Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea venga presa in considerazione negli Strumenti di Pianificazione della Tuo Territorio per un Futuro Sostenibile”, continua la nota.

Il 14 marzo si celebra la Giornata Nazionale del Paesaggio istituita dal Ministero della Cultura con l’obiettivo sensibilizzare i cittadini sulle tematiche legate al paesaggio, attraverso attività sull’intero territorio nazionale.

La tutela del patrimonio culturale, costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici (art. 2 Codice dei Beni culturali d.lgs. n. 42/2004), è affidata allo Stato dall’art. 9 della Costituzione italiana:

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Il Codice dei Beni culturali (d.lgs. n. 42/2004) è il principale riferimento legislativo che attribuisce allo Stato – attraverso il Ministero della Cultura – e alle Regioni la funzione di garanti della tutela del paesaggio, il cui obiettivo, in collaborazione con gli altri soggetti pubblici, non è solo riconoscere, salvaguardare e, ove necessario, recuperare i valori culturali che esso esprime, ma anche consegnare alle generazioni future la cultura di un uso consapevole del territorio, così come promuovere un’attenta pianificazione paesaggistica. “Lo Stato, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché tutti i soggetti che, nell’esercizio di pubbliche funzioni, intervengono sul territorio nazionale, informano la loro attività ai principi di uso consapevole del territorio e di salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e di realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati e coerenti, rispondenti a criteri di qualità e sostenibilità” (art. 131, comma 6, Codice dei Beni culturali, d.lgs n. 42/2004).

“Per Paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni”

(art. 131 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio d.lgs n. 42/2004).

Quando parliamo di Paesaggio ci riferiamo a quell’intreccio inscindibile tra cultura, storia e natura che caratterizza in proporzioni diverse ogni luogo.

Con il termine Ambiente, invece, privilegiamo gli aspetti ecologici e naturalistici.

In questo senso Paesaggio e Ambiente non sono sinonimi, ma sono due modi diversi di osservare, conoscere e descrivere un unico oggetto: lo spazio in cui viviamo.

L’art. 136 del codice dei Beni culturali individua gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico da assoggettare a vincolo paesaggistico con apposito provvedimento amministrativo. La proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico è formulata, su iniziativa ministeriale, regionale o di altri enti pubblici territoriali interessati, con riferimento ai valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici espressi dai caratteri peculiari degli immobili o delle aree considerati ed alla loro valenza identitaria in rapporto al territorio in cui ricadono, e contiene proposte per le prescrizioni d’uso intese ad assicurare la conservazione dei valori espressi (art. 138 e ss Codice dei beni culturali).

In questo articolo sono indicate anche le aree sottoposte a tutela dai piani paesaggistici, che vengono redatti in collaborazione tra Ministero e Regione. L’art. 142 individua le aree tutelate per legge ed aventi interesse paesaggistico di per sé.

Programma di martedì 14 marzo 2023 dalle ore 15

Saluti Istituzionali

  • Prof. Rosario Schicchi – Il Valore dei Paesaggi
  • Prof. Marcel Pidalà – ‘Paesaggio, luoghi e identita’. Il patrimonio paesaggistico come struttura fondativa per la crescita sostenibile ed inclusiva.
  • Prof. Vincenzo Piccione – Dallo Stato alla Qualità dell’Ambiente per un Benessere Sostenibile
  • Prof. Renzo Lecardane – Scuole in transizione. Esperienze e progetti di nuovi spazi educativi e di comunità
  • Arch. Marialuisa Beninati – “La macchia mediterranea in sicilia: punti di forza e criticità di un patrimonio da valorizzare. Proposte riguardo alle possibili soluzioni”
  • Dott. Luca Gazzara – Il Contratto di Fiume: verso la tutela del Paesaggio e la promozione di un sistema agricolo sostenibile e inclusivo
  • Dott. Giovanni Mattias – Il Paesaggio Dunale costiero: dinamiche, criticità e gestione di un ecosistema in evoluzione
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