Ponte sullo Stretto, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri istituisce un gruppo di lavoro per supportarne realizzazione

Il CNI sul Ponte sullo Stretto: "la tecnologia moderna è in grado di realizzare quest'opera e il gruppo contiene professionalità del massimo livello in tutti i campi dell'ingegneria coinvolte nel progetto"
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Anche il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) è favorevole alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, sul quale il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sta puntando molto. Ad oggi, l’obiettivo è quello di iniziare i lavori nell’estate 2024. “Ogni anno 12 milioni di persone salgono sul traghetto che solca lo Stretto. Il Ponte non potrà che migliorare la facilità del transito tra Calabria e Sicilia, per il beneficio di entrambi i territori e dell’intero Paese“, ha evidenziato il Presidente del CNI Angelo Domenico Perrini.

Siamo felici che il Ministro Salvini stia tenendo fede agli impegni – ha continuato Perrini – e, come abbiamo avuto già modo di esporre, riteniamo sia fondamentale porre particolare attenzione alla fase di progettazione: la vera chiave per il successo dell’impresa”. Il CNI è convinto che la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina coinvolge i migliori professionisti del settore e sarà svolta nella massima trasparenza e condivisione con l’opinione pubblica e con la comunità professionale e tecnica.

Ponte sullo Stretto: il CNI crea apposito Gruppo di lavoro

Proprio per fornire il suo contributo, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha istituito un apposito Gruppo di lavoro, coordinato dal Consigliere Edoardo Cosenza e che vedrà la partecipazione anche del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa. Cosenza ha sottolineato come “sul retro delle banconote in euro sono presenti immagini di ponti, a simboleggiare la comunicazione e lo scambio culturale tra i Paesi europei e tra l’Europa e il resto del mondo. Non lasciamo la Sicilia e il Meridione fuori da questa comunicazione. La tecnologia moderna è in grado di realizzare quest’opera e il gruppo contiene professionalità del massimo livello in tutti i campi dell’ingegneria coinvolte nel progetto”.

Il Ponte sullo Stretto rappresenterà un’altissima opera di ingegneria italiana nel mondo ed è per questo che noi ingegneri dobbiamo offrire il massimo supporto per la sua costruzione”, afferma Carla Cappiello, Consigliere del CNI. “Ma oltre l’aspetto infrastrutturale, il Ponte ha una triplice valenza: economica, sociale ed ambientale. Economica perché movimenterà tonnellate di merci al giorno, rendendo Sicilia e Calabria regioni strategiche nello scacchiere del Mediterraneo; sociale, perché per la sua realizzazione si creeranno posti di lavoro, con conseguenti plurimi benefici; ambientale, perché sarà ripulito il Canale di Sicilia con conseguente risparmio di 140 mila tonnellate di CO2“.

Il progetto

Il progetto fermato nel 2011, dal quale si intende ripartire per la costruzione del Ponte sullo Stretto, prevedeva un impalcato aerodinamico multi-cassone, il cosiddetto Messina-type, composto da una campata centrale lunga 3.300 metri, da un cassone ferroviario largo 7,5 metri e due cassoni stradali larghi 14,2 metri. Prevedeva, inoltre, due torri ad H-multipla a due “gambe” collegate da tre traversi: ciascuna larga 51 metri, alta 399 metri e pesante 55.000t.

Secondo il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il progetto finale sarà in grado assicurare, tra le altre cose: prestazioni aerodinamiche che garantiscano stabilità anche in condizioni vento “estremo”, cioè superiore ai 200km/h; resistenza alle azioni sismiche con accelerazione al suolo (PGA) pari a 0,58g (sisma di magnitudo di circa 7.1 sulla scala Richter, comparabile con quello del 1908); prestazioni strutturali di sicurezza e di servizio che prevedano, fra l’altro, elevati sovraccarichi stradali e ferroviari, stimabili rispettivamente in 25.000t e 40.000t; la vita di progetto del ponte pari a 200 anni.

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