Siccità in Piemonte: nell’ultimo anno “crisi idrica senza precedenti”

Il direttore generale di Arpa regionale: "il Piemonte si è trovato ad affrontare nell’ultimo anno una crisi idrica senza precedenti"
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Si conclude oggi, 31 marzo 2023, il progetto Interreg Italia-Svizzera “Reservaqua” dedicato alla implementazione di una rete di servizi per lo studio, la protezione, la valorizzazione e la gestione sostenibile dell’acqua a scala locale e regionale su un territorio transfrontaliero alpino. I risultati del progetto e la tematica delle risorse idriche montane sono al centro dell’evento odierno “Le risorse idriche montane e gli impatti del cambiamento climatico” organizzato a Verbania da Arpa Piemonte e CNR IRSA rivolto ad amministratori, gestori di aree protette, operatori dei servizi idrici e turistici, e a tutti i portatori di interesse del territorio.

Il progetto, iniziato nel luglio 2019, è stato guidato dalla Regione Valle d’Aosta e dal Cantone Vallese ed il partenariato, oltre ad Arpa Piemonte, ha visto la partecipazione della Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur (AO), dell’Arpa Valle d’Aosta, dell’Institut Agricole Régional di Aosta del Politecnico di Torino, del Servizio per l’agricoltura del Cantone Vallese e del CREALP (Centre de recherche sur l’environnement alpin di Sion – Vallese).

Il tema affrontato dal progetto è più che mai urgente, aggravato negli ultimi anni da condizioni meteo-climatiche avverse per l’area alpina ed i territori circostanti, spiega Arpa Piemonte in una nota. Infatti, in alcune stagioni dell’anno, le Alpi forniscono alle pianure fino al 90% di acqua, risorsa che assume un ruolo strategico per mantenere adeguate le condizioni di vita delle popolazioni europee e per le numerose attività e filiere socio-economiche che ne discendono. Tuttavia, questo prezioso patrimonio è sempre più minacciato: drastica riduzione delle scorte idriche conservate sottoforma di ghiaccio in quota, aumento della frequenza e della durata di periodi siccitosi, deterioramento della qualità delle acque, sono solo alcune delle conseguenze dei cambiamenti climatici, dell’aumento demografico e degli impatti legati alle diverse attività dell’uomo.

Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte: “Il Piemonte si è trovato ad affrontare nell’ultimo anno una crisi idrica senza precedenti, imputabile agli effetti del cambiamento climatico, che ha inciso profondamente, su ambiente, agricoltura e consumo umano. La Regione Piemonte, con il supporto di Arpa, già da tempo ha gettato le basi per l’attuazione di politiche di contrasto ai cambiamenti climatici attraverso azioni ad ampio raggio che spaziano dalla politica energetica a quella della gestione dei rifiuti, passando dal piano per la qualità dell’aria a quello per la tutela delle acque. Nel 2022, per la prima volta, Regione Piemonte è intervenuta alla Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, portando la propria esperienza di politiche e iniziative a livello locale e regionale, fermamente convinti che le azioni su piccola scala siano fondamentali per affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile a livello globale. In uno scenario come quello attuale, nel quale la crisi idrica non è assolutamente superata, appare sempre più importante ragionare non nell’ottica di interventi emergenziali ma in quella della realizzazione di interventi infrastrutturali“.

Per contrastare le minacce al patrimonio idrico i partner svizzeri e italiani hanno analizzato il contesto territoriale transfrontaliero e hanno identificato alcune criticità:

  • non esiste un’adeguata conoscenza delle reali risorse idriche utilizzate, ma neanche delle potenziali riserve stoccate e non ancora sfruttate nell’ambito alpino;
  • manca una diffusa “cultura dell’acqua”, soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici in atto;
  • non vi sono strumenti comuni e condivisi di indirizzo politico per la gestione della risorsa idrica in ambito transfrontaliero.

I principali risultati di Reservaqua, ottenuti nonostante le difficoltà del periodo pandemico, hanno consentito di accrescere notevolmente le conoscenze sulla circolazione idrica superficiale e sotterranea nell’area transfrontaliera coinvolta nel progetto, attraverso la condivisione e pubblicazione dei dati su piattaforma web dedicata, lo sviluppo di un nuovo modello geologico-idrogeologico 3D e lo studio approfondito delle acque connesse al permafrost in alta quota.

Inoltre, al fine di definire delle prospettive per una gestione sostenibile della risorsa idrica nelle Alpi è stato condotto un approfondimento sulle normative e sulle disposizioni vigenti a livello europeo in materia di razionale utilizzo delle risorse idriche con particolare riferimento alle modalità di quantificazione del costo ambientale del bene Acqua, la codifica di politiche partecipate per la gestione della risorsa idrica e l’elaborazione di strumenti e di atti di indirizzo da sottoporre alle autorità di governo per garantire l’utilizzo sostenibile delle risorse idriche.

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