La situazione delle riserve idriche in Lombardia continua ad essere sempre molto critica. Lo evidenzia Anbi Lombardia, l’associazione che rappresenta i dodici consorzi lombardi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, sottolineando: “rispetto ai 3,6 miliardi di metri cubi d’acqua di riserve idriche, mediamente disponibili in questo periodo, oggi si può contare su poco più 1,4 miliardi, vale a dire il 60 per cento in meno in assenza di precipitazioni significative anche nel mese di marzo”. Per il Presidente di Anbi, Alessandro Rota, “va superata definitivamente la logica dell’emergenza per mettere in campo tutte le risorse disponibili per un vero e proprio piano idrico strategico a livello nazionale”.
A rischio c’è l’agricoltura lombarda, prima in Italia per valore economico, che vanta, con i suoi 600 mila ettari, oltre il 23 per cento della superficie irrigua nazionale. Non solo, in gioco c’è un intero ecosistema basato sull’attenta gestione dell’acqua e sul fondamentale ruolo di ricarica della falda, sempre più sotto pressione, garantito proprio dall’irrigazione delle campagne. “I consorzi – aggiunge Rota – sono da sempre, proprio in questi giorni si sono chiuse le celebrazioni del Centenario della bonifica moderna, il fulcro di ogni azione concreta per la gestione dell’acqua presidiando e governando le opere idrauliche e le decine di migliaia di chilometri di canali che innervano la Lombardia e sono pronti a realizzare gli interventi strutturali necessari per migliorarne l’efficienza, indispensabile per far fronte con urgenza ai cambiamenti climatici“.
Servono però risorse adeguate, indirizzi programmatici innovativi, semplificazione burocratica: insomma un vero e proprio piano idrico strategico nazionale, come chiede da tempo Anbi. In questo conteso resta prioritario completare le “grandi incompiute”, dando soluzioni concrete ai temi posti da tempo, a partire dal piano invasi, sempre più urgente. “Come vuole la legge nazionale, dopo l’utilizzo umano la priorità va all’uso irriguo – ricorda il presidente di Anbi Lombardia-; solo mantenendo vive e irrigate le nostre terre sarà possibile garantire la produzione di cibo, con tutti i benefici ambientali, sociali e culturali così indissolubilmente legati all’acqua che intendiamo salvaguardare”.
Siccità, Fontana: “emergenza più drammatica dello scorso anno”
“La carenza d’acqua in Lombardia è più drammatica rispetto allo scorso anno. Oggi registriamo il 60% in meno di risorse idriche rispetto a quelle presenti normalmente in questo periodo dell’anno; l’anno scorso, eravamo a meno 57%”. Lo ha sottolineato Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia, intervenendo oggi in collegamento a un incontro di Confagricoltura Pavia svoltosi a Garlasco in occasione della “Giornata Mondiale dell’Acqua”. “Sin da dicembre, ci siamo resi conto che il problema poteva addirittura peggiorare rispetto all’emergenza, già grave, registrata la scorsa estate – ha spiegato il governatore lombardo -. Siamo già intervenuti per regolare i bacini alpini. Nel 2022 l’assessore Sertori, che si è visto riconfermata la delega con la nuova giunta, ha svolto un lavoro davvero prezioso. Ma è una questione che non siamo grado di affrontare da soli”.
Fontana ha spiegato di averne parlato nei giorni scorsi con il Premier Giorgia Meloni “che si è subito dimostrata attenta al problema: a confermarlo è anche l’istituzione, da parte del Governo, di un commissario speciale per la siccità. Chiediamo un tavolo permanente che sappia affrontare la fase emergenziale, ma anche elaborare soluzioni a medio termine per non sprecare l’acqua disponibile”. “Auspichiamo – ha aggiunto – un maggiore ricorso alle nuove tecnologie, mentre resto perplesso sul possibile utilizzo delle cave dismesse per conservare acqua perché la quantità raccolta sarebbe irrisoria e anche per i non semplici problemi di gestione. Una possibile soluzione passa attraverso la bacinificazione dei fiumi: ma si tratta di un progetto dai costi elevati, che comporta necessariamente l’intervento dello Stato”. Il Presidente ha anche dichiarato la disponibilità di Regione Lombardia a venire incontro agli agricoltori che sino ad oggi non hanno ancora ricevuto ristori economici per i danni subiti nella scorsa estate.