Ammonta a circa 350 milioni di euro l’importo complessivo degli interventi quantificato dalla Regione Umbria in seguito alle scosse di terremoto tra Umbertide e alcune frazioni di Perugia avvenute il 9 marzo. Il dato è emerso nella riunione della seconda Commissione dell’Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, che ha ascoltato il sindaco di Umbertide, Luca Carizia, e l’assessore regionale Enrico Melasecche. Dall’incontro – riferisce l’ufficio stampa della stessa Assemblea – è emerso che ci sono centinaia di persone sfollate da edifici che hanno subito lesioni di diversa gravità. Scuole, cimiteri e chiese sono state danneggiate dal sisma e necessiteranno dunque interventi di ripristino.
L’esperienza e l’adeguamento normativo e strumentale conseguenti al terremoto del 2016 – è stato detto ancora – hanno portato ad avere 140 tecnici già abilitati a redigere le schede di agibilità e danno in emergenza sismica, necessarie per stilare le relazioni circa i danni prodotti dall’evento e per quantificare l’ammontare dei finanziamenti necessari. In base alla stima della Regione, 330 milioni sono necessari per la ricostruzione, quattro milioni per l’autonoma sistemazione, 9 per il ripristino di beni culturali, chiese e cimiteri, 6 per le scuole e 500 mila euro per la delocalizzazione delle aziende. Di particolare importanza, è stato definito il fondo per il sostegno all’autonoma sistemazione, nell’ottica di evitare lo spostamento degli abitanti in altre aree, il conseguente spopolamento delle zone colpite e la perdita del senso di comunità.