Trentino, chiesto l’abbattimento dell’orso che ha aggredito un uomo. Oipa: “sconcertati”

L'Oipa e l'On. Brambilla si oppongono fermamente alle intenzioni del Presidente del Trentino sull'abbattimento dell'orso MJ5
MeteoWeb

Domenica 5 marzo, un orso ha aggredito un uomo in Val di Rabbi, in Trentino. Si tratta di un maschio di 18 anni che in passato non si era mai reso protagonista di altri episodi simili, né aveva manifestato comportamenti a rischio, secondo quanto conferma l’esame del Dna, i cui esiti sono stati comunicati oggi agli uomini del Servizio Fauna e alla Giunta provinciale dalla Fondazione Edmund Mach. “Ho già avuto un’interlocuzione con il Ministro all’Ambiente, Pichetto Fratin – ha spiegato il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. Abbiamo altresì informato Ispra, atto a cui siamo tenuti per legge, la quale a sua volta formulerà un parere non vincolante su come procedere. In considerazione della gravità dell’episodio accaduto e della possibilità che possa verificarsi nuovamente, abbiamo deciso di procedere alla cattura e all’abbattimento di MJ5”.  

L’animale è figlio di Maya e Joze, due esemplari introdotti dalla Slovenia con i quali è partito il progetto Life Ursus in Trentino. Dai dati in possesso del Servizio Fauna della Provincia, MJ5 dal 2005 al 2022 ha frequentato tutto il Trentino occidentale, spingendosi occasionalmente sul territorio della provincia di Bolzano, stanziando soprattutto nell’ambito del Brenta meridionale.  

Pichetto: “prendere la decisione più opportuna” 

Sul caso dell’orso che ha aggredito l’escursionista in Val di Rabbi, sono certo che la Provincia Autonoma di Trento saprà prendere la decisione più opportuna, tenendo conto del previsto parere dell’Ispra”. Lo afferma il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto. “E’ necessario – precisa Pichetto – trovare una soluzione che assicuri l’incolumità di escursionisti e turisti, in linea con le normative nazionali e comunitarie a tutela delle specie protette e nell’ambito del Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno (Pacobace), che prevede interventi commisurati a fronte di determinati comportamenti. Occorre valutare dunque il caso nel dettaglio accertando la situazione nel suo complesso e l’effettivo grado di pericolosità dell’animale”. 

Oipa: “sconcertati, subito accesso agli atti” 

“Sconcertanti le dichiarazioni odierne del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intenzionato a chiedere un parere positivo all’Ispra che gli consenta di abbattere l’orso che domenica scorsa ha ferito un escursionista in Val di Rabbi con quello che con ogni probabilità è stato un “falso attacco” per proteggersi”. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

L’orso è stato identificato con un esame genetico: si tratterebbe di MJ5, un maschio di 18 anni nato nel 2005 da Maja e Joze, orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto Life Ursus sulle Alpi negli anni Novanta. Un orso anziano, dunque, che finora non ha mai manifestato aggressività nei confronti dell’uomo. Condannarlo a morte per un unico incidente è plausibile? L’Oipa si appella anche all’Ispra affinché, chiamata in causa, conservi l’obiettività necessaria per emettere o non emettere la sentenza di morte del plantigrado“, continua l’organizzazione.

Come sempre procederemo con l’accesso agli atti per comprendere l’esatta dinamica dei fatti, anche in vista di un eventuale ricorso al Tar”, annuncia il Presidente dell’Oipa Massimo Comparotto. “Anche stavolta assistiamo a uno scarico di responsabilità da parte del Presidente Fugatti, che in questi anni ha fatto conoscere a tutta l’Italia le sue prassi nei confronti della fauna selvatica che popola la sua terra. La Provincia pensi a prevenire questi episodi, anche informando la cittadinanza e gli escursionisti come ci si comporta in montagna, invece di evocare come sempre catture e abbattimenti”.

L’associazione, “come sempre, invita la Provincia, invece di lavorare per la morte, ad avviare iniziative per una serena convivenza tra uomo e animali selvatici per lo meno con una maggiore ed efficace informazione a residenti, turisti ed escursionisti, sistemi di dissuasione che allontanino la fauna dall’abitato, corridoi ecologici per evitare incidenti”.

On. Brambilla: “no a sentenza di morte, ci opporremo ad ogni abuso”  

Identificato e condannato a morte seduta stante: può capitare, in Trentino, ad un orso che si comporta da orso, come MJ5, il plantigrado coinvolto nell’incidente con il fratello del sindaco di Rabbi, in val di Sole, domenica scorsa. Invito il Presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, a non far prevalere le pulsioni elettorali sul buon senso e sul rispetto delle regole. Lo stesso Fugatti ricorda che MJ5 è un animale di 18 anni che ha percorso in lungo e in largo il territorio senza mai dare problemi e che il Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (PACOBACE) non prevede in questi casi necessariamente l’abbattimento. C’è comunque la possibilità di mettere il radiocollare e di monitorare l’animale, se lo si considera davvero “problematico”. Insomma, no a sentenze affrettate, soprattutto se sono sentenze di morte. Altrimenti ci opporremo con ogni mezzo ad un evidente abuso”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, commenta le dichiarazioni del Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo l’identificazione dell’orso MJ5 come protagonista del faccia a faccia con l’escursionista, che è rimasto ferito.

Enpa: “orso MJ5 condannato a morte, decisione sa di propaganda elettorale” 

L’identificazione dell’orso MJ5 è coincisa immediatamente con una dichiarazione di condanna a morte del plantigrado. Come Protezione Animali ci opporremo con ogni mezzo a questa decisione ingiusta che sa tanto di campagna elettorale“. Lo afferma l’Enpa. “Ricordiamo -prosegue l’Enpache l’orso MJ5, nato nel 2005 da Maja e Joz, ha vissuto per 18 anni in Trentino senza mai mostrare comportamenti negativi verso l’uomo: non ha mai fatto del male alle persone, ed anche i danni a suo carico sono limitati. Ma in seguito ad un unico incidente, la cui dinamica fa ascrivere l’evento ai casi di orsi che reagiscono in modalità difensiva, in quanto preso di sorpresa e spaventato ulteriormente dalla presenza di un cane sciolto, parte la condanna a morte, benché il Pacobace preveda anche il radiocollaraggio, senza arrivare alla soppressione, con il severo e concreto rischio che si dimostrerà che la decisione è errata e immotivata: la serie delle morti ‘per errore’ e delle sentenze di morte assurde e crudeli che il Consiglio di Stato ha più volte cassato con motivazioni incontestabili ci fa capire che l’orso è vittima di manovre elettorali”.  

“Non ci sembra un caso – conclude l’associazione animalista – che le elezioni provinciali siano sempre più vicine e che, negli schieramenti che si opporranno, siano già iniziate lotte intestine fratricide che qualcuno cerca di nascondere, concentrando l’attenzione sulla condanna a morte di animali vittime di giochi perversi e mediocri. L’Enpa farà tutto il possibile per opporsi a questa ennesima aberrante condanna a morte di un grande carnivoro”. 

Condividi