Con le popolazioni di impollinatori in calo in tutto il mondo, l‘ape Eucera pruinosa sembra muoversi in controtendenza rispetto a questo andamento, prosperando in tutto il Nord America. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati della Penn State University. Il team, guidato da Margarita Lo’pez-Uribe, ha valutato la distribuzione della specie Eucera pruinosa e le motivazioni alla base della crescita delle sue popolazioni. Questi insetti, spiegano gli autori, sono particolarmente attratti da zucche, zucchine e altre Cucurbitacee, che negli ultimi mille anni sono aumentate notevolmente in tutto il Nord America.
Secondo quanto emerge dall’indagine, l’ape pruinosa avrebbe quindi prosperato evolvendosi proprio in risposta all’intensificazione delle coltivazioni di Cucurbitacee. Questo lavoro, commentano gli autori, e’ il primo a dimostrare il ruolo dell’agricoltura come forza evolutiva che puo’ agire sugli impollinatori, provocando effetti rilevanti per la sicurezza alimentare di intere regioni. “Generalmente – osserva Lo’pez-Uribe – si tende a pensare che gli insetti maggiormente avvantaggiati dall’intensificazione dell’agricoltura siano parassiti, mosche, falene e coleotteri. L’impatto di queste pratiche sugli impollinatori e’ invece poco conosciuto”.
Popolazioni di Eucera pruinosa
I ricercatori hanno evidenziato che l’agricoltura ha facilitato notevolmente l’aumento delle dimensioni delle popolazioni delle api Eucera pruinosa, il che solleva interrogativi su quanto le pratiche di coltivazione intensiva abbiano influenzato altre specie di impollinatori. In generale, gli esperti hanno dimostrato che le attivita’ antropiche relative all’uso del suolo per scopi agricoli nel Nord America hanno provocato un profondo impatto su un insetto, che svolge un ruolo chiave per le colture di Cucurbitacee.
“L’impollinazione è un processo cruciale – commenta Sam Scheiner, direttore del programma della US National Science Foundation, che ha parzialmente finanziato il lavoro – che influisce su gran parte del cibo che mangiamo. Comprendere in che modo gli esseri umani possano contribuire ad alterare queste dinamiche e’ fondamentale per garantire il mantenimento della sicurezza alimentare”.
Habitat per le api
Secondo il gruppo di ricerca, l’Eucera pruinosa era inizialmente associata alla Cucurbita foetidissima, una zucca delle dimensioni di una palla da baseball che cresceva nei deserti del Messico e degli Stati Uniti sudoccidentali. Questa coltivazione si e’ poi diffusa in tutto il Nord America, insieme ad altre specie vegetali della stessa famiglia.
“I contadini hanno creato un habitat ideale per queste api – riporta Lo’pez-Uribe – che oggi si espandono fino al Sud-est del Canada”. Il gruppo di ricerca ha anche sviluppato un algoritmo per stimare la migrazione delle api e la dimensione effettiva delle popolazioni di insetti. Questo approccio ha permesso agli studiosi di stimare che circa il 20 per cento del genoma delle api sembrava collegato agli eventi di selezione delle zucche.
“Le Cucurbitacee coltivate – spiega Lo’pez-Uribe – producono miscele floreali piu’ semplici rispetto alle controparti selvatiche. E’ probabile che E. pruinosa si sia adattata a un nuovo ambiente sensoriale negli habitat agricoli, che le ha permesso di espandere il suo raggio d’azione e aumentare significativamente le dimensioni della sua popolazione”.