Osservando la strana “cometa rocciosa” ibrida Fetonte (Phaethon) mentre passava davanti al Sole, gli astronomi sono rimasti sorpresi di scoprire qualcosa che potrebbe ribaltare 14 anni di ipotesi sullo strano oggetto. L’asteroide Phaethon, che ogni anno ci regala la pioggia di meteore delle Geminidi ed è stato scoperto nel 1983, mostra uno strano bagliore da quella che sembra essere una coda di atomi di sodio, e non polvere come si pensava in precedenza, hanno scoperto i ricercatori.
“La nostra analisi mostra che l’attività simile a una cometa di Phaethon non può essere spiegata da nessun tipo di polvere,” ha affermato Qicheng Zhang, del California Institute of Technology, che ha guidato il nuovo studio su Phaethon. Gli scienziati hanno fatto la scoperta durante la registrazione di una sequenza di 2 ore di Phaethon il 15 maggio 2022, utilizzando il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO). A quel tempo, l’asteroide largo 5,8 km stava raggiungendo la minima distanza al Sole, arrivando a 21 milioni di km dalla stella.
Il mistero della coda di Fetonte
Quando Fetonte ha effettuato il suo avvicinamento, o perielio, le radiazioni del Sole hanno fatto sì che la roccia spaziale emettesse materiale. Questa polvere poteva essere vista come una nube luminosa che circondava l’asteroide, col filtro arancione sensibile al sodio di SOHO. Sebbene una coda fatta dello stesso materiale espulso sia meno evidente, è visibile quando le immagini raccolte dai vari filtri di SOHO vengono messe insieme per creare un’unica immagine.
L’emissione di polvere e gas in questo modo è comune alle comete ed è il risultato della trasformazione del ghiaccio solido in gas e del materiale espulso. Ciò crea nubi di polvere cometaria attorno al Sole che entrano nell’atmosfera terrestre ad alta velocità quando il nostro pianeta le attraversa provocando piogge di meteore. L’emissione di materiale dalle comete provoca anche un improvviso aumento di luminosità di questi corpi ghiacciati mentre si avvicinano al Sole.
Dal 2009 gli scienziati sono consapevoli del fatto che Phaethon, nonostante assomigli a un asteroide, non a una tipica cometa, faccia la stessa cosa. Inoltre, durante il perielio, Fetonte sviluppa una coda cometaria lunga centinaia di km e rivolta verso il Sole.
Gli scienziati in precedenza pensavano che questo comportamento simile a una cometa di Phaethon fosse causato dal rilascio di piccoli granelli di polvere dalla fessurazione della superficie dell’asteroide al perielio e ciò ha portato Phaethon a essere soprannominata una “cometa di roccia”.
Le nuove osservazioni SOHO effettuate con il telescopio LASCO (Large Angle and Spectrometric Coronagraph) rivelano che questi fattori cometari potrebbero invece essere causati dall’emissione di atomi di sodio che sono eccitati dal Sole e brillano in arancione, un fenomeno chiamata “fluorescenza”.
“Il nostro piano di osservazione unico ha trovato il misterioso asteroide Phaethon per la prima volta nei dati SOHO,” ha spiegato Zhang in una dichiarazione dell’ESA. “I filtri distintivi della fotocamera LASCO sono stati utilizzati in una speciale interruzione del normale programma di osservazione per scoprire questi segreti nascosti“.
Il team ha proseguito le osservazioni esaminando un vero e proprio scrigno di dati SOHO che mostrano che Phaethon, che ha un’orbita di soli 524 giorni, è visibile nelle immagini LASCO da 18 diverse orbite risalenti al 1997. I ricercatori hanno anche utilizzato immagini d’archivio dalla missione di osservazione del Sole STEREO della NASA per orbite simili.
Svelare le origini delle Geminidi
I risultati aiutano a far luce sugli eventi che potrebbero essere accaduti a Fetonte per creare la nuvola di polvere che dà origine alle Geminidi. Sebbene il flusso di sodio rilevato non sia abbastanza potente da sollevare particelle di polvere, questa scoperta suggerisce che un’alterazione inosservata e sconosciuta di Phaethon, forse 2mila anni fa, potrebbe aver creato i detriti che causano le Geminidi.
La presenza di uno strato di sodio fresco e volatile sulla superficie di Phaethon suggerisce anche che un altro evento di perdita di massa potrebbe essere riapparso sull’asteroide non più di 1.000 anni fa. Un ulteriore studio di Fetonte da parte di SOHO potrebbe quindi rivelare l’origine precisa delle Geminidi.
Phaethon non è l’unico oggetto che emette sodio quando si avvicina al Sole: anche Mercurio mostra una brillante coda di sodio che raggiunge il picco circa 2 settimane dopo il proprio perielio. Il team ha utilizzato queste emissioni di sodio provenienti dal minuscolo pianeta del Sistema Solare per calibrare le osservazioni di sodio da Phaethon. L’emissione di sodio di Mercurio è qualcosa che la missione BepiColombo, lanciata nel 2018, indagherà, una volta che sarà in orbita attorno al pianeta.
Le scoperte fatte dagli scienziati potrebbero rimettere in discussione ciò che è noto su altri oggetti che si avvicinano al Sole che sono stati osservati da SOHO. L’aumento di luminosità di alcuni di questi oggetti li ha portati a essere classificati come comete, ma la scoperta relativa a Phaethon apre la possibilità che alcuni di questi oggetti possano effettivamente essere anche asteroidi.
“Molte di quelle altre ‘comete’ che costeggiano il Sole potrebbero anche non essere ‘comete’ nel solito senso del corpo ghiacciato, ma potrebbero invece essere asteroidi rocciosi come Fetonte riscaldati dal Sole,” ha sottolineato Zhang.
La ricerca è stata pubblicata sul Planetary Science Journal.