Cambiamenti climatici: le capacità di adattamento delle piante

I timori sul fatto che i microrganismi delle piante stiano faticando ad adattarsi al clima, cercando condizioni più favorevoli sono infondati, in quanto si basano su dati sovrastimati
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Secondo uno studio pubblicato su Nature Climate Change, le specie vegetali potrebbero aver bisogno di spostarsi per brevi distanze per tracciare i loro habitat preferiti. Questa scoperta contrasta con i modelli precedenti che hanno previsto la necessità di importanti cambiamenti per le piante globali. È ampiamente previsto che molte specie dovranno adattarsi o muoversi per sopravvivere, mentre il cambiamento climatico altera l’ambiente, una previsione che è alla base dell’attuale politica di conservazione delle specie vegetali.

Ricerche precedenti hanno suggerito che le specie alla ricerca di climi favorevoli potrebbero aver bisogno di spostarsi per lunghe distanze, ma questi studi hanno utilizzato alcuni dati climatici su larga scala, che non rappresentano in modo ottimale le attuali condizioni microclimatiche altamente eterogenee che gli organismi vivono.

figura 3 - microrganismi e piante

Le piante e il clima

Ilya Maclean e Regan Early hanno usato i dati storici del 1977-1995 per modellare la distribuzione di 244 indici europei di piante erbose e delle praterie che hanno poi usato per proiettare la distribuzione degli impianti tra il 2003 e il 2021 per valutare l’impatto delle variabili climatiche. Utilizzando dati macro e microclimatici, hanno confrontato tre diverse griglie degli habitat delle: circa 50 km, 5 km e 100 m di lunghezza.

Secondo la scala più grande, le specie avrebbero dovuto spostarsi tra 3,7 e 62,4 km (14 km mediani) entro 26 anni per tenere il passo con il cambiamento climatico. Tuttavia, quando venivano usati dati microclimatici a risoluzione di 100 m, la stessa specie avrebbe dovuto muoversi solo di una mediana di 114 m in 26 anni, o 4,4 m all’anno, per passare in microclimi favorevoli. Gli autori mostrano che questi spostamenti minori corrispondono più strettamente ai modelli effettivi osservati dei cambiamenti di specie.

Le politiche di salvaguardia dell’ambiente

Gli autori propongono che gli sforzi di conservazione debbano privilegiare la protezione delle aree con microclimi adeguati all’interno degli intervalli geografici storici delle specie. L’attuale politica di conservazione è stata plasmata dall’aspettativa che, per
molte specie, i luoghi con clima adatto si trovano al di fuori del loro habitat portando così a previsioni di numerose estinzioni.

In questo studio, i ricercatori hanno dimostrato come i dati climatici
abbiano sovrastimato il rischio di estinzione per le condizioni microclimatiche che altererebbero le condizioni di vita delle piante e dei microrganismi.

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