Dalla carne agli insetti, l’Accademia nazionale di agricoltura contro le “mode deleterie”

"Le mode imperanti sono veramente deleterie" mentre "la buona agricoltura può veramente concorrere alla salute dell'ambiente ma soprattutto dell'uomo"
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Quando si parla di temi come la produzione agroalimentare, le fake news e le mode possono essere “devastanti” ed è per questo che l’Accademia nazionale di agricoltura (Ana), ad oltre due secoli dalla nascita, continua ad operare per “trasferire cultura, cercare di far capire i valori e combattere le false notizie“, dichiara il presidente dell’istituzione, Giorgio Cantelli Forti, che ieri a Bologna ha tenuto a battesimo l’inaugurazione del 216° Anno accademico.

Alla cerimonia, che si è tenuta nella sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, hanno partecipato tra gli altri Francesco Lollobrigida (ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste) e il generale Antonio Pietro Marzo (comandante delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri): ad entrambi è stato conferito il titolo di Accademico onorario.

A Davide Andreatta (Università di Padova) è stato invece consegnato il “Premio Filippo Re” che l’Accademia promuove insieme a Image Line, mentre Sara Francesconi (Università della Tuscia) ha vinto il “Premio nazionale Giuseppe Loizzo” istituito in collaborazione con la famiglia dell’accademico.

Al centro della relazione di Cantelli Forti, quest’anno, il nodo “ambiente e forestazione“. La conservazione dell’ambiente “parte dal rilancio della montagna e dei boschi. I territori– sottolinea il presidente dell’Ana- possono trarne beneficio a livello turistico, economico e anche ambientale perché boschi curati assorbono meglio la CO2. Ma niente demagogia, servono volontà e azioni concrete che intervengano realmente sui territori“. Ma oltre alla demagogia, Cantelli Forti mette nel mirino anche false notizie e mode. E’ necessario “smentire oggi più che mai le fake news ma oggi la battaglia è molto più difficile“, dichiara il presidente. “Le mode imperanti sono veramente deleterie” mentre “la buona agricoltura, legata alle scienze ambientali e biomediche, può veramente concorrere, come ha sempre fatto e ancora di più, alla salute dell’ambiente ma soprattutto dell’uomo“, raccomanda Cantelli Forti. Una fake news da smentire? Il presidente dell’Accademia cita il dibattito sulla carne artificiale, partendo dalla sua produzione perché questa “comunque ha emissioni di CO2 di in quantità non controllate“, mentre su questo fronte “si accusano gli allevamenti, che in Italia hanno in realtà un bilancio lievemente positivo tra le emissioni e la fissazione del carbonio. Invece I bioreattori e gli strumenti quante ne emettono? Non è stato ancora valutato“.

Inoltre, la carne “dà tutta serie di nutrienti, macro e micro, fondamentali“, segnala Cantelli Forti, quindi oggi “sappiamo tutti i benefici e possiamo sapere anche i non benefici, in un eccesso” di consumo. Mentre per quello che riguarda “una cellula che viene espansa e creata per un hamburger di carne artificiale– continua il presidente- non sappiamo se tutti questi elementi vengono forniti e qual è la risposta eventualmente carenziale del nostro organismo. Io non ho pregiudizi per dire ‘no’, io dico solo ‘datemi risultati, valutiamo‘ e solo in quel caso, quando c’è uno studio di popolazione, possiamo decidere se consumarla o no. La moda è veramente preoccupante e devastante“, invece. Poi ci sono le farine di insetti: vengono “consumate e quindi adattate in certe popolazioni“, ma “da noi– afferma Cantelli Forti- non sappiamo cosa può succedere. Contengono delle tossine, come quelle dei funghi che sono delle chitine, ma non sappiamo la risposta allergenica della nostra popolazione“. Anche nel caso delle farine di insetti, dunque, “non dico ‘no’ a priori, dico semplicemente di ammetterle solo quando abbiamo la certezza della loro sicurezza oltre che della loro efficacia alimentare“, afferma il presidente dell’Ana.

L’Ana è “un luogo di studio, confronto, ricerca e innovazioneche ancora rappresenta “un valore a cui guardiamo con grande interesse“, dichiara Lollobrigida. Anche il ministro, poi, tocca il tema della carne sintetica: “Non sappiamo cosa può produrre sulla salute“, ma intanto porta con sé il rischio della “cancellazione di un sistema produttivo che ha caratterizzato il nostro modello e senza che questo sia davvero bilanciato dalla salvaguardia dell’ambiente“. Il ministro parla anche dell’export di grano ucraino (sul tema “stiamo lavorando” e in questi giorni “i nostri tecnici si confrontano con i tecnici degli altri Governi“) e della nuova Pac (“Lavoreremo per una rimodulazione che sia attenta alle esigenze reali“), prima di ribadire che il lavoro in agricoltura “non va considerato umiliante” perché oggi “la zappa è un corredo da salotto per chi l’ha voluta tenere“, grazie all’uso di tecnologie “avanzatissime“. Tornando infine al tema foreste, “l’ultimo inventario forestale del 2015, che poi si è concluso nel 2021– afferma il generale Marzoè rassicurante per il nostro Paese perché abbiamo visto un incremento della nostra superficie forestale, che è cresciuta di quasi 11 milioni di ettari e quindi ci rassicura, però questo non vuol dire che a livello planetario non ci sia il problema“. Incendi, dissesto idrogeologico e desertificazione “impongono di non abbassare la guardia e quindi di fare leva anche sugli altri Paesi per trovare sempre una condivisione sulle scelte politiche, amministrative e di legislazione“, conclude Marzo.

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