Covid-19: il vaccino contro la tubercolosi non protegge dall’infezione

Durante la pandemia Covid-19 era stata avanzata l'ipotesi che il vaccino contro la tubercolosi proteggesse dall'infezione, uno studio ha dimostrato che non è così
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Perde di valore una delle ipotesi nate durante le prime fasi della pandemia: la vaccinazione contro la tubercolosi non ha effetti protettivi contro il Covid-19. Difatti, un’ampia sperimentazione clinica, le cui conclusioni sono state pubblicate in un articolo sul New England Journal of Medicine, ha evidenziato che non ci sono differenze significative nel rischio di ammalarsi né di sviluppare forme gravi di Covid-19, quando si è stati sottoposti alla vaccinazione anti-tubercolare.

Al riguardo, la vaccinazione contro la tubercolosi con il bacillo di Calmette-Guérin (Bcg) è conosciuta perché ha effetti di modulazione del sistema immunitario, che possono temporaneamente proteggere anche da altre infezioni.

L’ipotesi che il vaccino contro la tubercolosi proteggesse dall’infezione Covid-19

All’inizio della pandemia è stato proposto di riutilizzare il vaccino Bcg per proteggere dalla malattia da Covid-19 – dicono i ricercatori – È stato ipotizzato che le proprietà immunomodulatorie di questo vaccino potessero migliorare la protezione contro SarsCov2 fino a quando non fossero disponibili vaccini specifici“.

Questa ricerca ha inoltre esaminato la validità di questa ipotesi in 3.988 operatori sanitari australiani che hanno ricevuto il vaccino tra maggio 2020 e aprile 2021. Dopo sei mesi dalla vaccinazione i ricercatori non hanno riscontrato differenze significative tra chi avesse ricevuto il vaccino e chi invece aveva avuto un placebo.

Nel dettaglio, il 14,7% dei vaccinati ha contratto una forma sintomatica di Covid-19 contro il 12,3% di chi aveva ricevuto il placebo. Inoltre, ha sviluppato una forma grave il 7,6% dei vaccinati contro il 6,5% nel gruppo placebo. Per i ricercatori lo studio conferma che la vaccinazione “non ha ridotto il rischio di Covid-19 negli operatori sanitari e i risultati non hanno escluso la possibilità di un aumento del rischio“.

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