Eco-vandali imbrattarono il monumento a Vittorio Emanuele II a Milano: “necessario intervento di restauro”

“Da verificare l'affermazione secondo cui queste azioni non procurino danni permanenti”, afferma il Ministro Sangiuliano in merito all’imbrattamento da parte di attivisti di Ultima Generazione
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Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha chiesto una relazione alla Sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano, Emanuela Carpani, in merito alle esatte conseguenze dell’azione vandalica che lo scorso 9 marzo ha colpito il Monumento a Vittorio Emanuele II, in piazza Duomo a Milano. L’azione è opera di due attivisti del gruppo “Ultima Generazione”, che negli ultimi mesi sono stati responsabili di diversi atti vandalici simili contro altri monumenti e opere d’arte del Paese, da Roma a Firenze (solo per citare gli ultimi casi)

La relazione ricevuta, pur rilevando una generale situazione di degrado precedente al danneggiamento – si legge nel comunicato – evidenzia che l’acqua utilizzata in grande quantità con le idropulitrici si è rivelata un mezzo non idoneo o comunque non sufficiente per eliminare la vernice. Inoltre, non sono serviti neanche altri tentativi eseguiti dai Vigili del Fuoco, anche perché, come spiegato dai tecnici, il getto di acqua troppo potente rischiava di sfaldare la superficie marmorea del monumento”. “L’intera vicenda ci fa capire che è tutta da verificare l’affermazione secondo cui queste azioni non procurino danni permanenti. Da quanto mi viene riferito, sembra necessario un vero e proprio intervento di restauro che comporta oneri maggiori a carico della collettività”, ha detto il Ministro Sangiuliano.

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