Esplorazione spaziale: estratto ossigeno dal suolo della Luna

Per la prima volta, gli scienziati hanno estratto ossigeno da una riproduzione del suolo della Luna realizzato sulla Terra, una rivoluzione per l’esplorazione spaziale
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Mentre la NASA lavora per inviare astronauti sulla Luna attraverso le missioni Artemis, uno degli obiettivi primari dell’agenzia è stabilire una presenza a lungo termine sulla superficie della Luna. Risorse come l’ossigeno sono elementi fondamentali per trasformare quella visione in realtà. Oltre a utilizzare l’ossigeno per respirare, può anche essere utilizzato come propellente per il trasporto, aiutando gli astronauti a rimanere più a lungo e pianificare missioni verso lo spazio profondo.

Gli scienziati del Johnson Space Center della NASA a Houston hanno estratto con successo l’ossigeno dal suolo lunare simulato per la prima volta. Il team Carbothermal Reduction Demonstration (CaRD) della NASA ha condotto il test in condizioni simili a quelle trovate sulla Luna utilizzando una speciale camera sferica con un diametro di 4,5 metri chiamata Dirty Thermal Vacuum Chamber.

Ossigeno dalla Luna: come è stato possibile

Il team ha utilizzato un laser ad alta potenza per simulare il calore e ha fuso il simulante del suolo lunare all’interno di un reattore carbotermico sviluppato per la NASA dalla Sierra Space Corp., di Broomfield, in Colorado. Un reattore carbotermico è il luogo in cui avviene il processo di riscaldamento ed estrazione dell’ossigeno. La riduzione carbotermica è stata utilizzata per decenni sulla Terra per produrre oggetti come pannelli solari e acciaio producendo monossido di carbonio o anidride carbonica ad alte temperature. Dopo che il suolo è stato riscaldato, il team è stato in grado di rilevare il monossido di carbonio utilizzando un dispositivo chiamato Mass Spectrometer Observing Lunar Operations (MSolo).

Un dispositivo simile volerà in due prossime missioni esplorative al Polo Sud della Luna: il Polar Resources Ice Mining Experiment-1 nel 2023 che aiuterà gli scienziati a cercare l’acqua, e il Volatiles Investigating Polar Exploration Rover (VIPER) della NASA nel novembre 2024 che esplorerà Mons Mouton, un grande rilievo dalla cima piatta, per avere una visione ravvicinata della posizione e della concentrazione di ghiaccio d’acqua e altre potenziali risorse.

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