Francia: nuovi reattori nucleari, al via “cantiere del secolo”

La Francia apre il "cantiere del secolo" con la costruzione di un nuovo parco nucleare di almeno sei e probabilmente 14 reattori nucleari Epr2, dal costo totale previsto di 60 miliardi di euro
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La Francia apre il “cantiere del secolo” con la costruzione di un nuovo parco nucleare di almeno sei e probabilmente 14 reattori nucleari Epr2, dal costo totale previsto di 60 miliardi di euro, con centinaia di migliaia di professionisti e 4 mila imprese coinvolte, piu’ ‘made in France’ possibile. A riferirlo e’ il quotidiano Le Figaro, con un approfondimento dedicato agli European Pressurized Reactor, reattori ad acqua pressurizzata, che produrranno elettroni in grado di garantire l’indipendenza energetica del Paese per 200 anni, come chiesto dal presidente Emmanuel Macron nel suo discorso di Belfort, risalente a febbraio 2022.

In quella occasione il titolare dell’Eliseo aveva esordito a “riprendere il filo della grande avventura del nucleare civile in Francia”, riallacciandosi al piano Mesmer del 1974, che nei decenni 1980 e 1990 aveva visto la messa in servizio di piu’ di due reattori nucleari in media ogni anno. Una scelta dettata dalla crisi energetica scaturita dal conflitto Russia-Ucraina, che ha accelerato un processo fermo da anni. Primo tassello del nuovo programma nucleare e’ l’ordine di tre paia di Epr, la prima destinata al sito della centrale Edf a Penly, in Senna Marittima, la seconda a Gravelines, nel Nord, e la terza ancora da definire.

Nucleare in Francia

Per far fronte alle nuove sfide, la filiera nucleare prevede fino a 10 mila nuovi posti dei lavoro l’anno, in tutto 100 mila assunzioni in un decennio, con a grande richiesta ingegneri ma anche professioni a lungo dimenticate o svalutate quali saldatori o fabbri. E’ inoltre atteso un effetto globale in termini di reindustrializzazione del Paese e di rilancio dell’occupazione nel settore del genio civile, dell’aeronautica, della difesa e dello spazio.

Una vera e propria razionalizzazione del progetto che guarda anche al futuro: verra’ realizzato un modello digitale completo – al posto dei documenti cartacei – da lasciare a chi tra 80 anni dovra’ assicurarne la manutenzione. Cio’ significa anche pensare alla questione dei rifiuti altamente radioattivi, del loro stoccaggio e smaltimento, visto che il loro volume dovrebbe aumentare del 20% circa. La maggior parte dei contratti principali sara’ firmata nel 2023 e nel 2024, affidati per lo piu’ a compagnie francesi.

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