In attesa che il Tar di Trento si pronunci sul destino di Jj4 – la decisione è attesa per l’11 maggio – non si ferma il dibattito sull’orsa catturata due giorni fa e portata al centro faunistico Casteller perché ritenuta responsabile dell’uccisione del runner Andrea Papi, ferito mortalmente lo scorso 5 aprile. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ribadisce che “la decisione finale spetta – correttamente – alle autorità locali, nel caso specifico al Presidente della Provincia”, anche perché “da ministro posso solo esercitare una funzione di indirizzo che non può che basarsi peraltro sul parere scientifico dell’Ispra, delegata a questa funzione”.
Il titolare del Mase, ricorda che “la soppressione dell’orsa non può essere una vendetta. Ucciderla non ridarà la vita al giovane runner, come ha sottolineato con parole di grande umanità la madre della vittima”. Quanto accaduto in Trentino “ha comunque reso evidente – dice Pichetto – che la gestione degli orsi” è diventata “problematica”, perciò “va rivista tutta la materia per assicurare sicurezza a residenti e turisti e considerata seriamente l’ipotesi del ricollocamento all’estero di gruppi di esemplari. Occorre sedersi attorno a un tavolo e valutare le soluzioni migliori da adottare col conforto del parare degli esperti”.
Raccolta firme della Lega
Tavolo, è l’accusa dell’Oipa, “da cui sono escluse le associazioni che tutelano gli animali”. E proprio la petizione lanciata dall’organizzazione su change.org per chiedere la liberazione di Jj4 ha già superato le 230mila firme. Venerdì diverse associazioni animaliste hanno organizzato un sit-in sotto la sede della Provincia autonoma di Trento per dare voce a chi contesta la gestione degli orsi condotta dalla Giunta Fugatti. Proprio il presidente della Provincia ha firmato anche il decreto con il quale dispone la rimozione, tramite abbattimento, di MJ5, l’orso ritenuto responsabile di un’altra aggressione avvenuta lo scorso 5 marzo in Val di Rabbi.
Il decreto dispone l’identificazione genetica dell’esemplare, attraverso la cattura preliminare, “nell’interesse della salute e della sicurezza dei cittadini”. Sul caso si accende anche la polemica politica. Mentre l’alleanza Verdi-Sinistra parla di “una caccia all’orsa” e di “un accanimento” che non c’è stato “neanche contro mafiosi sanguinari che hanno sciolto nell’acido vittime innocenti”, la Lega scende in campo con una raccolte firme per chiedere “la riduzione del numero di orsi in Trentino e un’apertura a livello nazionale sull’utilizzo dello spray anti-orso”. “Si tratta di un’iniziativa della Lega – spiega Diego Binelli – ma sappiamo raccoglierà anche il favore di altre sensibilità e le richieste di tutti i territori trentini”.