Le violente grandinate che hanno colpito il Veneto durante il ponte del 25 aprile hanno sferrato un duro colpo all’agricoltura. “Avevamo tirato un sospiro di sollievo, perché quest’anno non c’erano state gelate intense”, dice Francesca Aldegheri, Presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto, “invece è arrivata questa forte grandinata che non ci voleva, nel post fioritura delle piante da frutto, e ha lasciato il segno sui frutti in formazione come albicocche e ciliegie, spezzando i rami dei kiwi, mentre sulle mele bisognerà aspettare per capire se ci sono stati danni o meno”. “Le reti antigrandine, purtroppo, erano ancora chiuse, impacchettate per l’inverno, e perciò dove la grandine ha colpito ha fatto male”, ha aggiunto.
“Siccità, gelate e ora la grandine: queste sono le condizioni climatiche con cui devono convivere ormai gli agricoltori – sottolinea Michele Barbetta, Presidente di Confagricoltura Padova – è un altro pesantissimo colpo alla produzione, già in grave difficoltà a causa della siccità e degli aumenti dei costi di fertilizzanti e mangimi. Gli associati riferiscono di danni importanti a bietole, colza, grano, cipolle, patate, orticole trapiantate e poi fragole, vite e piante da frutto. Già la stagione 2022 era stata infausta, con la violenta grandinata di luglio che aveva causato perdite fino al 50% dei seminativi e poi il caldo anomalo e la penuria d’acqua, che avevano portato al dimezzamento del raccolto di mais. Il 2023 comincia male, con la siccità che ci dà grosse preoccupazioni in vista delle irrigazioni estive e questa prima tempesta che fa molto male. Di fronte a questi eventi climatici disastrosi è sempre più importante saper gestire i rischi con la difesa attiva, oltre che con le assicurazioni e i fondi di mutualità”.