Al via l’iter per chiedere gli aiuti finanziari alle imprese agricole della Sicilia sud-orientale che hanno subito danni a seguito dei forti venti e delle piogge alluvionali che hanno interessato, tra il 9 e 10 febbraio di quest’anno, le province di Caltanissetta e Ragusa. Numerose le segnalazioni di danni ingenti e richieste di aiuto economico arrivate dalle imprese agricole ai rispettivi ispettorati, tanto da prorogare di un mese l’adozione della proposta di declaratoria per calamità naturali per consentire agli uffici di esaurire le richieste. Adesso l’iter proseguirà al ministero dell’Agricoltura.
Il maltempo dello scorso febbraio, spiega una nota della Regione Siciliana, ha causato nel territorio nisseno, in particolare a Caltanissetta, Gela, Mazzarino, Niscemi, danni a strutture, a infrastrutture, alle scorte e alle produzioni; colpite le colture ortive in serra, uva da tavola in coltura protetta, carciofeti, grano duro, colture foraggere e floricole. Acqua e vento hanno danneggiato stradelle aziendali, prospetti e coperture dei fabbricati rurali, arnie di alveari, canali di scolo e recinzioni. I danni alle produzioni agricole sono stati quantificati in oltre 1,8 milioni di euro, mentre quelle alle strutture aziendali in 2,2 milioni di euro in un’area di 239 ettari.
Proposta di declaratoria di calamità naturale anche per le aziende agricole che ricadono nei comuni del Ragusano, in particolare Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Modica, Pozzallo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria. In questa area la pioggia intensa ha danneggiato le produzioni di uva da vino e da tavola, ortaggi, oltre ai danni registrati agli allevamenti di galline e bovini. Segnalati, inoltre, dissesti ai terreni, crolli di strutture serricole, danni a impianti di irrigazione, a macchine agricole e attrezzature. Complessivamente quantificati danni pari a 185 milioni euro.