E’ morto Ettore Fiorini, maestro degli studi sui neutrini

Aveva 89 anni. L'illustre scienziato ha svolto notevoli ricerche sperimentali nel campo della fisica nucleare e subnucleare Milano
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Il fisico Ettore Fiorini, che ha svolto notevoli ricerche sperimentali nel campo della fisica nucleare e subnucleare, è morto a Milano all’età di 89 anni. Professore emerito di fisica all’Università di Milano Bicocca, Ferrini in particolare ha evidenziato le correnti deboli neutre e misurato il flusso dei neutrini solari di bassa energia. E’ stato insignito nel 2007 del Premio Enrico Fermi della Società Italiana di Fisica per il “suo contributo alla scoperta delle correnti deboli neutre e allo studio dei neutrini solari”; nel 2013 aveva ricevuto il Premio Bruno Pontecorvo per le sue ricerche nel campo della fisica delle particelle ed in particolare per gli studi condotti sul neutrino in vari laboratori internazionali.

Nei Laboratori del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è stato responsabile internazionale dell’esperimento “Cuore” (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events) per lo studio dei neutrini. Nato a Verona il 19 aprile 1933, Fiorini ha conseguito la laurea in fisica (1955) presso l’Università di Milano, dove ha successivamente svolto la propria attività didattica, ricoprendo vari incarichi. Socio corrispondente dell’Accademia nazionale dei Lincei dal 1988, Fiorini ha lavorato come ricercatore associato negli Usa presso la Duke University (1959-69) e a Ginevra presso il Cern (1979-82)

Fisica delle particelle nucleari

Il suo campo di studio riguarda la fisica delle particelle nucleari ed elementari, e, in particolare, le interazioni deboli e il principio di conservazione dei numeri leptonici e barionici, nei quali ha conseguito notevoli risultati. Inoltre ha collaborato, assieme ad André Lagarrigue, alla realizzazione di una camera a bolle di grandi dimensioni, denominata Gargamelle al Cern di Ginevra, con la quale sono stati conseguiti risultati fondamentali nella fisica delle interazioni deboli, soprattutto per quanto riguarda il neutrino.

Fiorini ha conseguito importanti risultati sulle correnti neutre, nell’ambito delle interazioni deboli, in quanto prima prova sperimentale della teoria unificata elettrodebole; importanza che è stata sottolineata da Abdus Salam nel discorso pronunciato quando ha ricevuto il premio Nobel per la fisica. Per la sua intensa attività scientifica Fiorini ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali, nel 1981, il Premio Feltrinelli per la fisica dell’Accademia nazionale dei Lincei.

Tra le sue opere fondamentale spicca “Interazioni nucleari anelastiche ad alta energia” (1965). Nel 2008 Ettore Fiorini è stato coordinatore di uno studio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che ha dimostrato che Napoleone Bonaparte non fu avvelenato sfruttando il reattore nucleare Lena. L’indagine esaminò campioni di capelli di Napoleone conservati in diversi musei, utilizzando la tecnica dell’attivazione dei neutroni.

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