Nuova ordinanza di abbattimento per l’orsa JJ4: è stata firmata nella tarda serata di ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “Il provvedimento viene però sospeso fino all’11 maggio, in attesa del pronunciamento del Tar. Una volta ottenuto questo, l’abbattimento deve essere effettuato al più presto,” si legge nel provvedimento. La nuova ordinanza di abbattimento è “un atto dovuto, in seguito al decreto del Tar che ha chiesto alla Provincia di Trento di rinnovare il proprio provvedimento con il parere scritto dei Ispra”, afferma Fugatti. “Sostanzialmente non cambia nulla: la nostra posizione è che si debba andare verso l’abbattimento dell’esemplare, proprio in base a quanto rileva Ispra sulla sua pericolosità. Anche la questione del trasferimento non si pone proprio per la pericolosità rilevata da Ispra“, ha specificato Fugatti.
La Lav ha già comunicato il ricorso urgente contro la misura decisa dalla Provincia e ha depositato a procura della Repubblica, a carabinieri, all’azienda sanitaria. “L’abbattimento dell’animale configurerebbe il reato previsto dall’articolo 544 bis del Codice penale, due anni di reclusione per mandanti ed esecutori, di uccisione senza necessità di un animale – fa sapere la Lav – La data del prossimo 11 maggio, nella quale il Tar in sede collegiale avrebbe dovuto fornire il verdetto finale sull’orsa JJ4, visto il ritiro ieri sera da parte di Fugatti delle sue due prime ordinanze, rimane quindi il giorno in cui l’Asl veterinaria trentina, su ordine del presidente provinciale, ha il mandato di eseguire la condanna a morte dell’animale“.
“Incredibile e spietato il nuovo decreto del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ieri ha emanato un decreto che ordina di nuovo l’abbattimento dell’orsa JJ4“: l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), nel caso si eseguisse l’abbattimento, presenterà una denuncia in Tribunale per uccisione non necessitata e invita i veterinari a non eseguire l’eutanasia, come indicato dal loro Ordine professionale di Trento.
Da ultimo, anche l’Ordine nazionale dei biologi dice no all’abbattimento dell’orsa e auspica una pronta indagine sulle responsabilità delle istituzioni. Anche i biologi dichiarano che “affrontare il problema della convivenza tra l’uomo e gli orsi nei boschi del Trentino per i biologi esperti non può prescindere da una valutazione più ampia del rapporto tra l’essere umano e gli ecosistemi di cui esso stesso fa parte“.
“Eventuali situazioni conflittuali con gli orsi, così come con ogni altro animale selvatico, dovrebbero essere affrontate con gli strumenti di prevenzione prescritti dalle normative e basati su regole scientifiche“, ribadisce l’Oipa, “Auspichiamo una presa di posizione anche delle autorità europee a difesa degli orsi perseguitati dalla miope gestione della Provincia autonoma di Trento“.