Ok dell’UE al Ponte sullo Stretto: “vittoria dell’Italia”

L'UE dice sì al Ponte sullo Stretto: "la Commissione Trasporti sul regolamento Ten-T ha premiato l'impegno e la serietà dell'Italia"
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Primo via libera del Parlamento europeo alle nuove regole per le reti trans-europee. Tra le novità più importanti per l’Italia l’ok al Ponte sullo Stretto di Messina, raggiunto grazie a un emendamento della Lega al Corridoio Scandinavo-Mediterraneo che contempla ora il collegamento fisso tramite Ponte. “Ottime notizie dall’Europa, dove la Commissione Trasporti sul regolamento Ten-T ha premiato l’impegno e la serietà dell’Italia. Via libera anche all’emendamento per includere il Ponte sullo Stretto: un segnale importante, una vittoria del nostro Paese che conferma la serietà della proposta del Vicepremier e Ministro Matteo Salvini”, riporta una nota del Mit.

Il collegamento mancante del Ponte sullo Stretto di Messina è entrato nell’elenco dei corridoi della rete centrale Ten-T grazie ad un emendamento presentato dall’europarlamentare della Lega Marco Campomenosi. L’emendamento modifica l’allegato del regolamento riguardante i corridoi della rete centrale Ten-T, intervenendo sul corridoio Scandinavo-Mediterraneo per inserire il collegamento mancante Villa San Giovanni-Messina (collegamento fisso), Strade/Ferrovia. “Il collegamento tra Villa San Giovanni e Messina è un collegamento mancante lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo – si legge nella relazione illustrativa -. Il Ponte sullo Stretto di Messina ha diverse ragioni per essere costruito, prima fra tutte garantire un collegamento tra la Sicilia e la terraferma. Per tale ragione, dovrebbe essere incluso anche nel regolamento Ue 2021/1153, al fine di accelerare il processo di valutazione e realizzazione e garantire un adeguato finanziamento”.

Insieme a questo emendamento è stato approvato un emendamento di compromesso che modifica la mappa grafica del corridoio. Adesso il mandato negoziale dovrà essere confermato dalla plenaria del Parlamento Ue, poi potranno iniziare i negoziati (triloghi) con il Consiglio Ue.

Ponte sullo Stretto, cosa significa il provvedimento dell’Europarlamento

La commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo ha approvato oggi a Bruxelles, con 44 voti a favore, nessuno contrario e una astensione, la sua posizione negoziale sulla revisione del regolamento Ue riguardante le Reti transeuropee dei trasporti (“Ten-T”). Tra l’altro, il regolamento stabilisce quali siano i corridoi prioritari delle reti transeuropee (“core Ten-T network”), le cui infrastrutture dovranno essere completate entro il 2030. Tra i corridoi prioritari, previsti nell’allegato 3 del Regolamento, un emendamento di compromesso ha inserito, come chiedevano in particolare gli eurodeputati della Lega, l’aggiunta di un collegamento “Villa San Giovanni – Messina”, come “autostrada, linea ferroviaria passeggeri, linea ferroviaria merci (ponte, collegamento fisso)”, nell’ambito del “Corridoio scandinavo-mediterraneo”. Concretamente, l’aggiunta di questo collegamento specifico nell’elenco dei corridoi prioritari, se verrà confermata dal voto in plenaria dell’Europarlamento e poi dal Consiglio Ue, significa che la Commissione europea (presumibilmente fra due o tre anni) chiederà al governo italiano di sottoporle i progetti previsti nella lista (compreso dunque il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina), da realizzare sul territorio nazionale entro il 2030. E a quel punto l’Italia potrà chiedere anche dei finanziamenti europei per le opere interessate; una richiesta che riguarderà comunque il prossimo bilancio pluriennale dell’Ue, nel nuovo periodo di programmazione che partirà dal 2028. A parte la questione del Ponte sullo Stretto, con il voto di oggi gli eurodeputati della commissione Trasporti hanno chiesto di unificare a livello Ue gli standard tecnici e operativi di ogni modalità di trasporto, e di rafforzare il trasporto intermodale, privilegiando le ferrovie, il trasporto fluviale e quello marittimo di corto raggio, e affidando ai veicoli stradali solo l’ultimo tratto. Inoltre, gli europarlamentari chiedono che entro il 2030 la parte prioritaria della rete ferroviaria dei corridoi transeuropei sia pienamente elettrificata, che funzioni con alta velocità (almeno 160 Km/h per i treni passeggeri e 100 Km/h per i treni merci) e che ogni convoglio su rotaie sia in grado di attraversare le frontiere interne dell’Ue entro 15 minuti. La commissione Trasporti dell’Europarlamento chiede di stabilire la condizione per cui, per avere i fondi europei dedicati alle reti Ten-T, gli Stati membri dovranno presentare e adottare dei “piani di mobilità urbana sostenibile” entro il 2025. E insiste sul fatto che, in caso di ritardo nella realizzazione dei progetti sostenuti dai fondi Ue, infine, la Commissione europea dovrebbe immediatamente lanciare una procedura d’infrazione contro lo Stato membro responsabile, e ridurre o azzerare i finanziamenti erogati.

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