Il prof. Vincenzo Pepe, Presidente della storica associazione ambientalista Fare Ambiente, è intervenuto oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati sul Ponte sullo Stretto. L’ambientalista è stato audito dalle commissioni riunite Ambiente e Trasporti che stanno analizzando il tema del Ponte sullo Stretto.
“Il Ponte sullo Stretto è un’opera ecologista“, ha esordito Pepe spiegando che “nello Stretto di Messina c’è un’altissima densità di rifiuti provocata dall’assenza del Ponte. I traghetti scaricano ingenti quantità di inquinanti come se fossero centrali elettriche a olio combustibile, determinando anche una situazione di alto rischio sanitario per le popolazioni della zona. “Questo ponte – ha aggiunto Pepe – permetterà che con la mobilità su rotaia ci andar verso gli obiettivi che l’Unione Europea ci ha dato, ovvero di aumentare entro il 2030 del 30% il traffico di merci su rotaie. Ho avuto occasione di usufruire di Ponti che sono meravigliosi in comunità in cui le politiche ambientali sono progredite. Il Ponte sullo Stretto sarà il mezzo per far sì che, con la mobilità su rotaia, si possa andare sugli obiettivi che l’UE ci dà per i trasporti del 2050, con gli aumenti del traffico di merci su rotaie rispetto al gommato entro il 2030. Per noi è un’opera sostenibile ed è anche un simbolo di rilancio del sistema industriale del Mediterraneo. Il problema non è la fattibilità, la valenza ambientale e sociale, ma è solo un problema politico, ideologico. È il problema della difesa degli interessi locali, ma tutto questo riguarda un problema dell’ambientalismo italiano. L’Italia su questo è molto provinciale. C’è un problema dell’ambientalismo che non sa coniugare lo sviluppo con la sostenibilità. Lo sviluppo comporta sempre un rischio, la sostenibilità è il calcolo del rischio. Il calcolo si fa attraverso il metodo scientifico. È la scienza che ci dice che l’ambiente è qualità della vita e si mantiene attraverso l’innovazione tecnologica, calcolando il rischio che è l’accettazione. Il ponte infine è necessario anche per le infrastrutture, ma ancor di più per ridurre l’inquinamento. Io per venire qua ho utilizzato la bici, l’auto, la TAV. Ce ne sono tanti che ora utilizzano la TAV e che erano contrari“.