Protesta contro il decreto eco-vandali: statue bendate a Torino | FOTO

Esponenti di Extinction Rebellion, Fridays for Future, Legambiente e alcuni esponenti di Sinistra ecologista hanno bendato delle statue a Torino in segno di protesta contro il decreto Sangiuliano
  • protesta torino decreto eco-vandali
    Foto di Jessica Pasqualon / Ansa
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MeteoWeb

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, questa mattina nel centro di Torino attivisti per il clima e rappresentanti della società civile hanno bendato gli occhi della statua del Duca d’Aosta in piazza Castello, e la statua di Mazzini in corso Andrea Doria. Hanno poi appeso al collo un cartello con scritto “Opera non fruibile. Crisi climatica: arrestate i veri responsabili” e si sono seduti ai piedi delle statue ad attendere le forze dell’ordine.

Il riferimento, come spiegano Extinction Rebellion, Fridays For Future, GreenTo, “è al nuovo disegno di legge proposto qualche settimana fa dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che prevede multe da 20mila a 60mila euro, più le sanzioni penali, per quanti distruggano, disperdano, deteriorino o rendano ‘in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali'”. Fanno sapere che “un attivista 21enne di Scientists Rebellion e Fridays for Future, dopo avere compiuto questa stessa azione a Vercelli, domenica 16 aprile, è stato prelevato dalla sua abitazione dalla Polizia, portato in questura e denunciato, rischiando la reclusione da due a cinque anni e la multa da euro 2.500 a euro 15.000“. Per questa ragione, Extinction Rebellion, Fridays for Future, Legambiente e alcuni esponenti di Sinistra ecologista, tra cui i consiglieri comunali Sara Diena e Alice Ravinale, hanno deciso di compiere questa azione di disobbedienza civile in segno di solidarietà in una giornata simbolica.

Quello che stiamo osservando in tutta Italia nei confronti degli attivisti per il clima è un uso improprio del codice penale, che oggi questo governo vuole inasprire – dichiara Sara Diena, consigliere comunale di Sinistra ecologista -. Reati pensati per colpire la criminalità organizzata o chi distrugge opere d’arte e il paesaggio, sono strumentalmente rivolti contro attivisti che pongono in essere azioni non violente e sempre reversibili per portare l’attenzione sulla gravità della crisi ecoclimatica”. L’inasprimento della repressione nei confronti degli attivisti climatici, fanno notare Extinction Rebellion, Fridays For Future, GreenTo, “è una tendenza in atto in tutta Europa e sotto la lente dell’ONU. In un mondo sempre più esposto agli effetti della crisi climatica, chi governa può scegliere se dare risposte politiche adeguate o se reprimere chi porta una voce di allarme e dissenso”.

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