Russia, dopo Usa arriva il robot conversazionale GigaChat

La Russia entra nella corsa mondiale all'intelligenza artificiale con un suo robot conversazionale chiamato GigaChat
MeteoWeb

La Russia entra nella corsa mondiale all’intelligenza artificiale con un suo robot conversazionale chiamato GigaChat. Ad annunciare il lancio e’ Sber, leader russo delle nuove tecnologie, precisando che puo’ avere “una conversazione, scrivere dei testi, rispondere a domande fattuali”, ma anche “scrivere codice informatico” e “creare immagini dalle descrizioni”. Un primato per la Russia che segue di pochi mesi l’innovazione Usa di ChatGpt, sul mercato dallo scorso novembre, finanziata dal gigante informatico Microsoft.

Sul suo sito, Sber ha precisato che lo strumento informatico sarebbe inizialmente “disponibile in modalita’ test, su invito”. Secondo il suo amministratore delegato, German Gref, che negli ultimi anni ha spinto per il passaggio al digitale del gruppo, il lancio di questo robot conversazionale “e’ una svolta per l’intero vasto universo delle tecnologie russe”. L’arrivo di GigaChat puo’ quindi essere visto come un nuovo episodio della competizione tecnologica tra Washington e Mosca, inasprita dal conflitto in Ucraina.

Sovranità digitale della Russia

Da diversi anni, e soprattutto dall’introduzione di pesanti sanzioni contro Mosca per la sua offensiva nel Paese confinante, la Russia ha cercato di rafforzare la propria sovranita’ digitale e allo stesso tempo ha potenziato il proprio arsenale legislativo che disciplina Internet, in un contesto di irrigidimento politico. Nei mesi scorsi il Cremlino ha chiesto il blocco di siti e social network, mezzo per censurare ogni pubblicazione dissidente sulla sua offensiva militare in Ucraina. Inoltre la tecnologia che usa l’Intelligenza artificiale nutre notevoli preoccupazioni circa il suo utilizzo e lo sfruttamento dei dati personali.

Molti Paesi hanno gia’ annunciato di voler regolamentare gli strumenti di tipo ChatGpt. Il robot conversazionale americano e’ stato cosi’ bloccato poco dopo la sua uscita in diverse scuole o universita’ del mondo, per timori di imbrogli agli esami, e le aziende hanno sconsigliato ai propri dipendenti di utilizzare l’applicazione. Nelle ultime settimane, molte aziende tecnologiche cinesi come Baidu, Alibaba o ByteDance – societa’ madre di TikTok – hanno dichiarato di essere al lavoro sul proprio modello di robot conversazionale.

Condividi