Le recenti precipitazioni non hanno alleviato la gravità della siccità al Nord Italia dopo 2 anni di piogge e neve scarse e temperature elevate: la causa principale risiede nella particolare circolazione atmosferica, che ha portato l’anticiclone africano a stazionare molto a lungo soprattutto sull’area del Nord/Ovest: lo ha spiegato all’ANSA Marzia Ciampittiello, dell’Istituto di Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
“Alcuni comuni hanno già iniziato a razionare le scorte d’acqua,” ha sottolineato l’esperta. “Saranno cruciali le precipitazioni che vedremo nei prossimi due mesi, tra maggio e giugno. Purtroppo la pioggia è un fenomeno estremamente variabile, che dipende da moltissimi fattori, quindi fare previsioni è difficile“.
Oltre al Lago di Garda, tutti i grandi laghi dell’Italia settentrionale, come il Lago Maggiore e il Lago di Como, registrano bassi livelli a causa della siccità. Negli ultimi due anni la scarsità di piogge si è andata a sommare alle temperature elevate, che provocano una maggiore evaporazione sia dai bacini idrici sia dal suolo. “È fondamentale imparare a gestire meglio l’acqua,” ha concluso Ciampittiello, “evitando gli sprechi e migliorando l’efficienza della rete di distribuzione, penso ad esempio agli acquedotti“.