Stop alla fuga dei cervelli: stipendi più alti per i ricercatori italiani

Il governo per fermare la fuga dei cervelli all'estero ha stabilito l'aumento del 30% degli stipendi dei ricercatori italiani e di quelli che rientrano in Italia
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E’ notizia di queste ore: il Governo ha stabilito l’aumento del 30% lo stipendio ai ricercatori italiani se rimangono o rientrano in Italia. Con il decreto Pa, si cerca di impedire la fuga dei cervelli delle eccellenze della ricerca italiana. I vincitori dell’assegno di ricerca con Horizon Europe, come Grant e Marie Curie, potranno decidere di rimanere in patria portando avanti la sperimentazione vincitrice con un incentivo di circa un terzo dello stipendio. Lo stesso incentivo sarà assicurato ai ricercatori di rientro in Italia.

Il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il Decreto-legge sul rafforzamento della capacità amministrativa in materia di organizzazione delle Pubbliche amministrazioni ha dichiarato: “Il settore della ricerca italiano è uno dei patrimoni più preziosi del nostro Paese. Possiamo contare su ricercatori e ricercatrici tra i migliori al mondo. Vogliamo che l’Italia sia per loro un Paese sempre più attrattivo e accogliente. Per questo con il Decreto-legge Pubblica amministrazione abbiamo introdotto una norma che permette alle Università e agli Enti di ricerca di aumentare fino al 30% il compenso dei ricercatori e docenti universitari vincitori di Grant. Siamo degli inventori infaticabili, lo siamo stati e lo saremo anche nel prossimo futuro. È doveroso valorizzare il grandissimo lavoro dei nostri dottori di ricerca, facendo in modo che possano esprimersi al meglio nel loro paese”.

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