La Turchia ha inaugurato ieri la centrale nucleare di Akkuyu, la prima del paese anatolico, nella provincia meridionale di Mersin: i lavori sono iniziati nel 2018 e sono stati finanziati da investitori russi, per il 93% dall’azienda pubblica russa Rosatom. L’impianto con 4 reattori non ha subito danni nel recente sisma magnitudo 7.8, come ha sottolineato Sergey Butskih, vice-direttore della centrale di Akkuyu. “La centrale è costruita secondo i più alti standard anti-sismici. È costruita per resistere a un terremoto di magnitudo 9. Questo è stato incluso nell’idea del progetto e nel piano di costruzione. Se parliamo di disastri naturali come tsunami o inondazioni, tutti gli edifici della centrale sono situati ad almeno 10,5 metri sopra il livello del mare“.
La centrale nucleare di Akkuyu è il più importante progetto congiunto tra Mosca e Ankara, che permette di sviluppare legami economici e di vicinato, secondo il presidente russo, Vladimir Putin, intervenuto in video-collegamento all’inaugurazione della centrale nucleare turca insieme al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, anche lui collegato in video e alla sua prima apparizione pubblica dopo un malore accusato martedì sera: lo riporta Ria Novosti.
Il WWF ha espresso “preoccupazione” dopo la cerimonia di ieri con cui è stato inviato il primo carico di combustibile alla centrale nucleare di Akkuyu. “Il trasporto di carburante alla centrale, la cui costruzione non è ancora stata completata, in una regione dove è atteso un grande terremoto, pone un grande rischio per la salute delle persone e della natura“, si legge in un comunicato della sezione turca del WWF pubblicato su Twitter. Lo stabilimento, costruito dalla compagnia russa Rosatom, si trova a circa 150 km dalla zona del Sud/Est della Turchia colpita da varie scosse di terremoto nel mese di febbraio che hanno portato alla morte oltre 50mila persone.