In Valdichiana l’acqua salva i frutteti dalle gelate tardive | FOTO

In Valdichiana, nella notte le temperature sono precipitate di diversi gradi sotto lo zero: utilizzato un sistema antibrina, con microirrigazioni di acqua, contro le gelate tardive
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Le gelate tardive di questi ultimi giorni hanno messo in serio pericolo le coltivazioni al Nord Italia. Ma anche in Valdichiana, in provincia di Arezzo, nella notte le temperature sono precipitate di diversi gradi sotto lo zero. Così le imprese agricole servite dai distretti irrigui gestiti dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, che si serve dell’acqua della diga di Montedoglio, hanno utilizzato un sistema antibrina, con microirrigazioni di acqua, per proteggere gemme e fiori dei frutteti dalle gelate tardive notturne.

Le micro-irrigazioni nebulizzate infatti creano una cortina protettiva attorno a fiori e gemme – spiega in una nota l’ingegner Lorella Marzilli, caposettore Irrigazione del Consorzio -, che stabilizza la temperatura interna a contatto con i fiori e attenua gli esiti negativi della ghiacciata. L’effetto igloo ottenuto con questa semplice pratica agronomica protegge la fioritura stagionale stagionale ed è un esempio evidente dell’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica, dove proprio ogni goccia è garanzia di reddito per gli operatori del settore e tutela del nostro cibo, non solo in estate, per contrastare la siccità, ma tutto l’anno. Da parte del Consorzio c’è il massimo impegno a garantire la continuità della fornitura. Durante il trattamento infatti il flusso di acqua deve rimanere costante e senza interruzioni, per evitare conseguenze ancora peggiori”.

Negli ultimi anni, l’utilizzo dell’acqua per contrastare gli effetti delle repentine e intense escursioni termiche in piena stagione vegetativa è diventato una consuetudine nel distretto frutticolo più importante della Toscana. Solo le imprese agricole servite dai distretti irrigui gestiti dal Consorzio, però, hanno potuto utilizzare la risorsa. Marzilli invoca dunque la “possibilità di utilizzo della risorsa a tutta la Valdichiana, come chiedono da anni a viva voce il nostro ente e le organizzazioni professionali agricole dell’area”.

Di recente abbiamo sollevato con forza il paradosso della diga di Montedoglio, chiedendo dotazioni finanziarie e normative adeguate per completare il sistema irriguo, al servizio di un territorio dove l’agricoltura chiede acqua non solo per difendere le colture dalla siccità ma anche dal freddo fuori stagione”, spiega il Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Francesco Lisi. “La dimostrazione concreta – spiega – è arrivata la notte scorsa. Quando, per la prima volta dall’inizio 2023, nelle imprese agricole sono stati aperti gli impianti che, oltre a regalare un aspetto fiabesco ai frutteti, potrebbero aver fatto il miracolo di salvare i raccolti”.

 

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