Nel corso dei primi 15 giorni di aprile sul Veneto sono caduti mediamente 28 mm di precipitazione, circa il 30% degli apporti attesi a fine mese rispetto al valore medio (1994-2022): è quanto emerge dall’ultimo bollettino dell’Agenzia regionale per l’ambiente Arpav. Tutti i bacini idrografici risentono dei modesti apporti del periodo: sui bacini montani (Brenta, Adige e Piave) è caduto tra il 24% e il 28% delle precipitazioni mediamente attese a fine mese, sui restanti bacini gli apporti oscillano tra il 30% ed il 40%, con situazione leggermente migliore su Lemene e Tagliamento dove risulta caduto circa il 45% degli apporti attesi a fine mese.
Sulle Dolomiti in quota sono caduti 40-60 cm di neve fresca e 15-30 cm nelle Prealpi con punte di oltre i 50 cm a 2000 m in Alpago. La somma di neve fresca dal primo ottobre al 15 aprile evidenzia comunque un importante deficit di precipitazione nevosa del 39%, era 40% al 15 marzo. La risorsa idrica nivale continua ad essere scarsa, simile all’inverno scorso anche dopo la nevicata del 13-14 aprile.
Gli effetti sulla falda dell’evento del 13 aprile sembrano marginali in alta pianura, dove non si osserva un chiaro cambiamento del trend di netto calo se non nelle stazioni vicine agli assi di ricarica (solo a Dueville e Castagnole), mentre hanno avuto effetti più sensibili, anche se probabilmente temporanei, in alcune zone di media e bassa pianura, conclude Arpav.