Negli ultimi giorni è diventata virale l’immagine della traiettoria di un aereo che, nei giorni precedenti all’alluvione in Romagna, avrebbe ripetutamente sorvolato la provincia di Forlì-Cesena. Secondo alcuni questo velivolo farebbe parte di un complotto e avrebbe rilasciato “scie chimiche”, mentre secondo altri avrebbe intenzionalmente causato la formazione di pioggia tramite una tecnica di geoingegneria nota come cloud seeding. In altre parole, l’alluvione non sarebbe di origine naturale ma opera del Governo o di qualche altro ente non meglio specificato.
Ovviamente nulla di tutto ciò è vero: vediamo qual è la spiegazione dietro questa bufala. Le immagini che tutti abbiamo visto riguardano il volo del bimotore Beechcraft Super King Air B200 della francese Aero Sotravia con registrazione F-GJFA. Questo velivolo si usa prevalentemente a scopo commerciale e, in alcuni casi, per fare da aereo-ponte per riprese sportive: in questo caso del Giro d’Italia – come confermato anche in un comunicato stampa dal partner tecnico che si occupa delle riprese. Questo velivolo è stato avvistato nei pressi di Cesena pochi giorni prima dell’inizio dell’alluvione e il percorso che ha compiuto è apparentemente “insolito”: se lo guardiamo in pianta, infatti, assomiglia ad una sorta di gomitolo che poco ha a che fare con il “normale” volo di un aereo.
La verità, però, è molto meno complessa di quello che potrebbe sembrare: l’aereo stava sorvolando la zona tra Savignano sul Rubicone e Cesena perché proprio lì si è svolta la nona tappa del Giro d’Italia e, come anticipato, questo velivolo viene utilizzato per fare da ponte radio per la trasmissione delle riprese. In altre parole il suo compito è quello di raccogliere le riprese fatte da motociclette, operatori ed elicotteri e di inviare il tutto in un unico flusso verso la regia mobile. Questo spiega il motivo per cui l’altitudine media del volo si è attestata attorno agli 8220 metri, come segnalato dai vari siti che si occupano di registrare le informazioni di volo degli aerei.
Ma qual è stata esattamente la rotta dell’aereo? Il B200 è partito alle ore 12:12 da Ancona ed è atterrato a Bologna alle 18:00, dopo aver percorso un’intricata traiettoria nei pressi della gara. Il viaggio è stato così “ingarbugliato” perché l’aereo viaggia molto più rapidamente delle biciclette (circa 214 km/h) e, quindi, per acquisire il segnale delle riprese effettuate a più bassa quota deve andare continuamente avanti e indietro facendo una serie di manovre che, alla fine, danno vita a questo percorso “a matassa”.
Lo stesso aereo ha sorvolato il Piemonte
Il motivo è sempre quello: il 18 maggio si è svolta in quelle zone la dodicesima tappa del Giro tra Bra e Rivoli. Tra il volo dalla strana traiettoria e le alluvioni, quindi, non c’è alcun legame e si tratta di semplice casualità: il Giro d’Italia si sta svolgendo in un periodo di maltempo, quindi non dovrebbe stupire che il volo di un aereo per le riprese avvenga pochi giorni prima di temporali.
Detto ciò, basta ben poco per alimentare teorie complottistiche, quindi il consiglio è fare attenzione alle fonti e alle apparenze. Prima di arrivare ad una conclusione è meglio informarsi in maniera approfondita. Rimanendo in tema, ecco un video di Andrea Moccia, nel quale spiega per quale motivo gli aerei e le presunte “scie chimiche” non hanno nulla a che vedere con l’alluvione della Romagna.