Alluvione Emilia Romagna: altri 6 morti e ancora evacuazioni nel Ravennate e nel Cesenate | LIVE

Aumenta il bilancio dell’alluvione in Emilia Romagna: segnalate cinque vittime accertate e un disperso in provincia di Ravenna
MeteoWeb

Si aggrava purtroppo il bilancio dell’alluvione in Emilia Romagna. Cinque vittime accertate e un disperso in provincia di Ravenna. È il bilancio provvisorio comunicato dalla Prefettura. Sale così a 15 il bilancio della disastrosa alluvione che ha sconvolto la regione. In particolare, a Castel Bolognese è stato trovato il cadavere di un uomo deceduto probabilmente ieri, che “si era chiuso in casa e sembra che non sia voluto andare via al sopraggiungere delle acque“. A S. Agata sul Santerno, ieri, sono stati trovati morti una donna, ancora in via di identificazione, e un uomo, deceduto all’interno della sua abitazione, mentre la moglie è stata tratta in salvo dai Vigili del Fuoco. A Russi stamattina due persone conviventi sono state rinvenute morte in un’abitazione isolata, forse rimaste uccise sotto un frigorifero che stavano spostando. Si segnala anche un disperso a Bagnacavallo, località Boncellino, mentre è in salvo l’uomo che si riteneva deceduto all’interno di una autovettura non raggiungibile tra Castel Bolognese e Solarolo. Stamattina infatti la vettura è stata raggiunta ed è stato verificato che la stessa era vuota e che il proprietario era stato allontanato con successo ieri.

Il Ravennate è tra i territori più colpiti dall’alluvione. In considerazione dell’innalzamento dei livelli idrici dei canali consortili, il Comune di Ravenna dispone l’evacuazione dell’area che ha come confini a nord ovest il fiume Montone, il fiume Ronco e il confine comunale con Forlì. Sono quindi coinvolti dall’evacuazione gli abitati e le case sparse di San Pietro in Trento, Pilastro, Ragone, Roncalceci, Longana, Ghibullo, Filetto e Coccolia. Disposta anche “l’evacuazione totale della zona di Conventello nell’area delimitata dalla via Basilica, dai canali Fosso Vetro e Fosso Vecchio, dalla ferrovia Ferrara – Ravenna e dal canale Destra Reno Si ricorda che è obbligatorio lasciare l’abitazione, fino a cessata esigenza“. “Per chi non dispone di luoghi dove ripararsi – si legge nell’avviso – è stato istituito come punto di accoglienza, presidiato da apposito personale e attrezzato per offrire vitto e alloggio: la palestra dell’Istituto tecnico industriale statale Nullo Baldini, Ravenna, via Marconi 2“.

A Casola Valsenio, i cittadini sono isolati, dopo che l’alluvione ha causato decine di frane rendendo praticamente impossibile entrare o uscire dal paese, che si trova sull’Appennino ravennate. Tanti casolani sono ancora senza connessione mobile e linea fissa. Presenti invece luce e gas, almeno in paese. Sono state evacuate tantissime persone, anche con l’uso dell’elicottero.

Soltanto nel comune di Modigliana (FC) si contano oltre 70 frane.

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Ricognizione aerea dell'elicottero dei vigili del fuoco sulle zone alluvionate di Sant'Agata sul Santerno

Proseguono i soccorsi nella città di Forlì, specialmente nel Quartiere Romiti. Aperto un quarto centro di accoglienza in città. Si possono calcolare in circa 300-350 le persone che hanno usufruito dei centri di accoglienza del Comune per riposare nel corso dell’ultima notte.

Frana minaccia l’antico castello di Sorrivoli

L’antico castello di Sorrivoli, frazione di Roncofreddo, nel Cesenate, rischia di sparire. Parte del colle su cui sorge l’edificio è franato fino a lambire le fondamenta delle prime case e del borgo stesso. Più in generale la zona, così come molte altre dell’entroterra romagnolo, vive momenti terribili: decine di strade sono franate o collassate con altrettante famiglie che risultano isolate. Nonostante questo i residenti non si perdono d’animo: “stiamo cercando di darci una mano come meglio possiamo – dice all’AGI Marco, uno dei volontari -, cercando di aiutarci qui in paese e con gli altri che sono più a monte. Al momento il problema più grande che abbiamo è l’approvvigionamento di acqua, ormai interrotto da molte ore. A monte sono anche senza corrente“. Sette nuclei familiari sono isolati nei pressi di Sorrivoli: l’unico ponte di accesso alla loro zona è stato spazzato via dalla furia dell’alluvione.

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Proseguono le evacuazioni nel Cesenate

In un nuovo aggiornamento Telegram, il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, fa sapere che “al momento si ricercano generatori di energia elettrica, pompe idrovore e tutti i materiali necessari all’esecuzione degli interventi idraulici. Tutto il materiale raccolto dovrà essere consegnato – previa comunicazione al numero 0547356466 fino alle ore 21 – presso il Centro di Protezione Civile (Via Ferruccio Parri, 535)”. Il sindaco comunica di aver “firmato un ordine di servizio per lo sgombero dei nuclei familiari che risiedono nelle abitazioni distribuite nelle aree a rischio del nostro territorio. Lo stesso atto è stato firmato anche dai Sindaci di Sarsina, Mercato Saraceno e Roncofreddo”. “Proseguono le evacuazioni sul territorio comunale e della vallata del Savio. In queste ore le operazioni, effettuate dal Soccorso Alpino, Guardia di Finanza, Aeronautica, Croce Rossa Italiana, Ausl della Romagna, Polizia locale e dal Gruppo comunale della Protezione Civile, volontari compresi, stanno interessando oltre un centinaio di persone che verranno prelevate dalle loro abitazioni con elicotteri o mezzi di terra. Una volta arrivati al campo sportivo del Fiorenzuola (Piazzale delle Regioni in via Piemonte) saranno trasferiti da Auser e a bordo dei mezzi del trasporto scolastico al centro di prima accoglienza allestito presso la scuola “Salvo D’Acquisto” dove sono state collocate alcune brande per le persone più in difficoltà. Da qui saranno destinati alle 14 strutture messe a disposizione (sono invece 50 le soluzioni proposte da privati)”, conclude il sindaco.

A Bologna, 3.700 evacuati, 120 tra frane e smottamenti

Nell’area metropolitana di Bologna “ci sono circa 3.700 persone ancora evacuate, di cui 2.550 solo a Molinella. Su Bologna città ci sono diverse decine di persone evacuate, ma abbiamo ritirato le ordinanze di evacuazione emesse ieri, 18 persone sono ospitate in albergo”. Così Matteo Lepore, sindaco di Bologna, durante il punto stampa sulle condizioni della città metropolitana in seguito alle esondazioni dei fiumi e alle frane di questi giorni. “In questo momento – ha aggiunto Lepore – Budrio, Molinella e l’Imolese sono più in difficoltà mentre il resto del territorio è colpito da frane e smottamenti“. Secondo i dati forniti dal sindaco, in questo momento si contano 120 tra frane e smottamenti, in particolare in alcune zone dei colli. “Ci sono famiglie isolate – ha spiegato Lepore – alcune senza elettricità o acqua, le stiamo seguendo e grazie al lavoro degli operatori stiamo liberando le strade”. I lavori principali si sono concentrati in zona Casaglia e Ravone e sono 15 le strade chiuse a Bologna, mentre nell’area metropolitana sono 29. “Solo nell’area metropolitana di Bologna siamo a una prima stima dei danni di 110 milioni di euro soltanto per quanto riguarda le strade, senza contare le frane e i danni ai privati e tante altre problematiche. La cifra è destinata a salire ed è veramente molto seria”, ha aggiunto il sindaco.

Sono 4.280 i volontari che hanno aderito al form diffuso ieri online dal Comune di Bologna per organizzare gli aiuti nelle zone della Città metropolitana colpite da frane ed esondazioni, ha annunciato Lepore, dichiarando la chiusura della sottoscrizione.

Occorre abbassare la pressione dell’acqua sul Ravone, con interventi che vanno fatti dal consorzio regionale e dal Comune, che da ora in poi non lascerà tregua al torrente per capire come risolvere la situazione”. “Dobbiamo pensare – ha aggiunto Lepore – a un’opera che cambi l’assetto del Ravone; serve uno studio approfondito poiché i dati dal 1920 in avanti ci dicono che un evento così non si era mai verificato. La pressione dell’acqua ha messo a dura prova i tratti coperti e i solai e il Ravone, con un quantitativo d’acqua di questo genere, non è in grado di contenerla”. Infine, Lepore ha ricordato che “i terreni sono argillosi e l’acqua uscirà anche nei prossimi giorni, perché pioverà. Ci sono detriti e alberi caduti, ed è possibile che si rialzi di nuovo, anche se non ci dovessero essere scrosci. Il Ravone resta un osservato speciale e abbiamo chiesto il supporto della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, della Regione, del consorzio che gestisce il canale e valuteremo – ha concluso – se coinvolgere l’esercito”. I tecnici, ha riferito Lepore, hanno monitorato la condizione di via Saffi “e non ci sono profili di allarme. La strada si muove perché c’è una piastra che la tiene in piedi, e quindi fa il proprio lavoro, mentre una rigidità creerebbe ulteriori danni“. Questa mattina, ha aggiunto, c’è stata una rimozione dei puntelli che si trovavano sotto la strada: “servono a mettere in sicurezza la piastra; il primo monitoraggio è stato fatto e ora non ci sono profili di rischio, non appena il torrente scenderà alcuni operatori monitoreranno situazione e qualora ravvisassimo dei profili di rischio chiuderemo la strada”.

Maltempo: 18.500 clienti Enel senza elettricità

Alle 18.30 risultano 18.500 i clienti senza energia elettrica in Emilia Romagna. Lo spiega Enel, riferendo che continua il lavoro di E-Distribuzione, la società del gruppo che gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione, per ripristinare il servizio elettrico, a seguito dei danni del maltempo. Nonostante le operazioni di ripristino siano tuttora rallentate dalle condizioni impervie e di difficile viabilità, i 700 tecnici, tra personale interno e quello di imprese terze, messe in campo dall’Azienda, spiega una nota, hanno riattivato la fornitura elettrica di oltre la metà dei 50.000 utenti disalimentati, registrati nella mattina di ieri.

4.800 persone nei centri di accoglienza in Emilia Romagna

Salgono a oltre 4.800, 1.700 in più rispetto a stamattina, le persone sfollate dalle case delle zone toccate dall’alluvione in Emilia Romagna che hanno trovato accoglienza nelle sedi allestite dai Comuni (palestre e alberghi) di cui 743 minori: oltre 4mila nel ravennate, 471 nel bolognese, 300 nel forlivese-cesenate e 32 nel riminese. Oltre 10mila gli evacuati. Sei le cucine mobili operative: due a Faenza, una a Riolo Terme, una a Solarolo, una a Sant’Agata e una a Forlì. Per mettere al sicuro chi si trova in abitazione a rischio sono sul campo quasi 900 vigili del fuoco – circa 300 in più rispetto a ieri – di cui 562 arrivati da fuori regione con 125 automezzi. Un contingente che dalle ore 8 di oggi ha garantito, nelle quattro province colpite dal Maltempo, quasi 600 interventi. In volo per tutta la giornata anche l’elicottero del 118 di Ravenna per l’evacuazione di persone fragili. Per quanto riguarda i volontari di protezione civile sono più di 700 quelli oggi al lavoro per portare soccorso alla popolazione. Oltre a quelli emiliano-romagnoli, se ne contano circa 374 che appartengono alle colonne mobili delle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Toscana oltre che delle Province Autonome di Trento e Bolzano; 140 quelli appartenenti ad associazioni nazionali di protezione civile.

La Regione attiva da domani numero verde per emergenza alluvione

Quando verrà riattivata la corrente elettrica? Come faccio a raggiungere il paese dei miei parenti? Ho bisogno di generi di prima necessità, mi aiutate? Ma anche: come posso dare una mano o diventare volontario di protezione civile o donare cibo, coperte, denaro alle persone alluvionate? Per dare risposte a queste e altre domande, la Regione Emilia Romagna attiva da domani il numero verde 800 024662 che risponderà 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20. È un sistema informativo, fa sapere la Regione Emilia Romagna, pensato a supporto dell’emergenza alluvione in corso e che, in questa fase, cercherà di rispondere ai quesiti e di indirizzare le persone ai giusti referenti. Tutti i cittadini potranno quindi chiamare l’800024662 per richieste di informazione o problematiche legata all’emergenza.

Maltempo, treni ancora ‘condizionati’

Anche domani, avvisano le Fs, proseguono per l’intera giornata la riduzione del numero di corse, le deviazioni e i rallentamenti per i treni Alta Velocità, Intercity e Regionali che percorrono la linea veloce e la linea convenzionale fra Firenze e Bologna. La riprogrammazione si rende necessaria per gli effetti anche sulle infrastrutture ferroviarie del maltempo e degli allagamenti che continuano a interessare l’Emilia Romagna. Rallentamenti e cancellazioni si ripercuoteranno tuttavia su tutta la circolazione lungo la dorsale nord-sud, sull’asse Milano-Roma e Venezia-Roma. È intanto ripresa la circolazione fra Bologna e Imola per il trasporto regionale, da domani sarà riattivata anche la circolazione tra Imola e Faenza.

Resta sospesa sulla direttrice Adriatica tra Faenza e Rimini e sulle linee Bologna-Ravenna, Ferrara-Ravenna-Rimini, Faenza-Ravenna, Faenza-Marradi. Alcuni treni a lunga percorrenza da e per la Puglia seguiranno il percorso via Bologna-Firenze-Roma-Caserta-Foggia con un aumento dei tempi di percorrenza. È assicurata la circolazione dei treni Intercity notte, seppur con deviazioni di percorso che possono provocare maggiori tempi di viaggio fino a tre ore. Quanto alle linee Fer, previsti ritardi per riduzioni di velocità su Bologna-Portomaggiore, Bologna-Vignola, Ferrara-Codigoro, Reggio Emilia-Ciano d’Enza, Reggio Emilia-Sassuolo. Sulla Modena-Sassuolo la tratta Formigine -Sassuolo è chiusa per lavori programmati

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