Sono stati ritrovati a Forlì dai sommozzatori dei carabinieri due corpi privi di vita, un uomo e una donna, nel quartiere Cava in via Padelli. Le due persone risultavano tra i dispersi segnalati nelle scorse ore per il maltempo che ha colpito la zona. Un uomo è morto, travolto da un costone franato da una collina, nel giardino della sua casa a Casale di Calisese tra il comune di Cesena e Montiano, nel Cesenate. Un uomo di 43 anni è stato travolto dalle acqua a San Lazzaro mentre stava cercando di installare una pompa sommersa per svuotare il piazzale, ma nel farlo è caduto nel pozzo e ha perso la vita. Sale così a 9 il bilancio dei morti dell’emergenza maltempo in Emilia-Romagna (tra cui 3 di Forlì, 3 di Cesena, una persona è deceduta a Cesenatico e un uomo nel Ravennate). Sono una decina i casi di ipotermia conseguenti alla permanenza in acqua e qualche trauma minore i casi trattati al pronto soccorso durante l’emergenza.
“Sui dispersi non avanziamo numeri,” ha dichiarato il Ministro per la Protezione civile Nello Musumeci in un punto stampa. “Tutti i fiumi dell’Emilia Romagna hanno registrato la tracimazione e sfiancato l’arginatura determinando l’esondazione“. “Sono 24 i Comuni allagati. La media dell’acqua piovana è di 200 millimetri in 36 ore ma in alcune zone ha raggiunto i 500 millimetri. Se si tiene conto che in un anno la piovosità in quella regione è di 1.000 millimetri, vi renderete conto della potenza che le precipitazioni hanno assunto nelle ultime 36 ore“. “Sono 50mila gli utenti rimasti senza energia elettrica: 270 unità dell’Enel sono al lavoro per ripristinare il servizio che rimane legato alle condizioni atmosferiche, perché nelle cabine non si interviene se c’è presenza di acqua, come purtroppo continua ad esserci. Sono invece 100mila utenti mobili privi di servizio e 10mila utenti fissi. In Emilia Romagna il traffico ferroviario regionale è tutto bloccato, continua invece a funzionare il traffico sulle tratte nazionali e quello sull’alta velocità“. “Sono in campo 700 unità dei vigili del fuoco, alle quali si potranno aggiungere 100 altre unità. Si interviene con 150 mezzi attrezzati con il rischio acquatico. C’è un concorso interforze con la flotta aerea, gli elicotteri. Operano i palombari, 300 unità della polizia di Stato con l’ausilio di sommozzatori, 800 carabinieri su 6 province, altri 115 carabinieri svolgono una funzione di vigilanza, di prevenzione antisciacallaggio. 220 sono le unità della croce rossa italiana che operano con 76 mezzi, un centinaio le unità del soccorso alpino“. “Lo stato di emergenza” per i territori colpiti dal maltempo “sarà adottato nel prossimo Cdm con un’ulteriore dotazione finanziaria che stiamo quantificando in queste ore. Il provvedimento sarà in continuità con quello adottato dopo la prima calamità che ha colpito l’Emilia-Romagna“. “Il traffico ferroviario regionale è tutto bloccato. Continua invece a funzionare il traffico sulle tratte nazionali e quello sull’alta velocità. Tanto quello nazionale, quanto l’alta velocità, in alcuni tratti hanno l’obbligo di rispettare rallentamenti“.
“Siamo in presenza di un altro terremoto: siamo davanti ad eventi catastrofici probabilmente mai registrati“: lo ha rimarcato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nel corso di una conferenza stampa a Bologna. “Nelle ultime 24 ore abbiamo avuto più di 300 millimetri di pioggia caduta, alluvioni vere e proprie con quantità di pioggia caduta su un territorio che non riesce più assorbire e che si scarica nei fiumi, con il mare che non scarica neanche“. “Il nostro pensiero va alle vittime e ai dispersi. A loro e alle loro famiglie va tutto il cordoglio della Regione“. Bonaccini ha aggiunto che ci sono “moltissimi evacuati“, tra cui 3mila a Bologna, 5mila a Faenza e 5mila nel Ravennate, ma il numero è destinato a crescere.
Le inondazioni hanno interessato anche grandi centri abitati: Cesena, dove ieri sera è tracimato il Savio, Forlì a causa dell’esondazione del Montone, e soprattutto Faenza, già durissimamente colpita dall’ondata di maltempo di due settimane fa. Qui il Lamone è esondato, ma a differenza di quanto successo nelle settimane scorse, la rottura dell’argine ha interessato anche il lato sinistro del fiume, quello rivolto verso il centro della città. L’acqua è rapidamente salita, invadendo strade e in in alcuni casi andando oltre i primi piani delle abitazioni. A Faenza alcune zone sono raggiungibili solo con la barca. L’emergenza però non si ferma alle grandi città: a Castel Bolognese il sindaco ha lanciato l’allarme perché il paese è senza luce e senza viveri. I collegamenti sono praticamente bloccati: dalle ferrovie alle autostrade, senza contare l’interruzione di moltissime strade regionali. Non si correrà, nel fine settimane il Gran premio di Imola, annullato dagli organizzatori, anche perché l’autodromo costeggia il fiume Santerno.
“Il governo c’è, al fianco delle popolazioni colpite e delle istituzioni sul territorio“: lo ha dichiarato il premier Giorgia Meloni, dall’Alaska, dove ha fatto scalo diretta al G7 in Giappone, è intervenuta in videoconferenza a un punto del Comitato operativo della Protezione Civile sulla situazione meteo e sulle criticità in Emilia Romagna, e ha dato la disponibilità immediata a convocare un Consiglio dei ministri per approvare, ove fosse necessario, ulteriori misure d’emergenza. Meloni segue costantemente l’evoluzione dell’emergenza meteo che ha colpito in particolare l’Emilia-Romagna.
E’ stata effettuata una ricognizione aerea con l’elicottero Drago 150 nelle aree colpite dall’ondata di maltempo in Emilia Romagna: a bordo il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Capo Dipartimento dei vigili del fuoco Laura Lega, il Capo del Corpo nazionale Guido Parisi.
Dispiegata anche la Guardia Costiera per l’emergenza maltempo in corso in Emilia-Romagna: ha messo a disposizione del Dipartimento della Protezione Civile 5 battelli veloci e 25 militari della Direzione marittima di Ravenna. Pronti all’impiego – dalla mattinata odierna – 2 elicotteri, oltre a 2 squadre del Nucleo sub della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto. A disposizione anche l’aereo ATR42 – Manta dislocato alla base aerea di Pescara e pronto all’impiego. Per tutta la notte, il personale della Guardia Costiera ha concorso alle operazioni di soccorso e assistenza della popolazione del Comune di Faenza, con l’impiego di proprio personale sul territorio e nel Centro Coordinamento del Soccorso della Prefettura di Ravenna. Nella mattinata odierna, a Faenza, l’elicottero Nemo 12 della Guardia Costiera ha tratto in salvo due anziani rifugiatosi sul tetto di un’abitazione. Personale della Guardia Costiera è presente al tavolo nazionale del Comitato Operativo presso il Dipartimento della Protezione Civile.
Dalla mezzanotte di oggi a quella di domani è stata disposta un’allerta meteo rossa per piene dei fiumi nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, mentre per frane e piene dei corsi minori nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. È stata disposta un’allerta arancione per le piene dei fiumi nel Parmense, nel Reggiano, nel Modenese, nel Bolognese e nel Ferrarese, mentre per piene dei corsi minori nel Ravennate, nelle province di Forlì-Cesena e nel Riminese. L’allerta gialla per piene dei fiumi e frane e piene dei corsi minori coinvolge, invece, coinvolge le province di Piacenza e di Parma, mentre per le mareggiate sono coinvolte le province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
L’analisi dei dati di pioggia oraria disponibili dai pluviometri della rete fiduciaria del Dipartimento di Protezione Civile ha evidenziato picchi di pioggia fino a 200 mm nelle ultime 24 ore, le cui massime intensità sono state rilevate nella fascia tra Monghidoro, Civitella di Romagna e Castrocaro Terme. L’indice di rarità degli eventi pluviometrici elaborato dal CNR-IRPI sulla base dei dati di pioggia degli ultimi 20 anni, pone quest’ultimo evento dell’Emilia Romagna tra quelli classificabili come “eventi estremi“. Anche se con valori di pioggia areale tendenzialmente inferiori, ma localmente intensi, tale evento si estende fino alle Marche, testimoniando il suo carattere di eccezionalità anche dal punto di vista della sua estensione spaziale. E’ quanto osserva l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche di Perugia (Cnr-Irpi) che ha analizzato i dati di pioggia oraria disponibili dai pluviometri della rete fiduciaria del Dipartimento di Protezione Civile, evidenziando un “indice di rarità” sulla base dei dati di pioggia degli ultimi 20 anni che pone quest’ultimo evento tra quelli classificabili come “eventi estremi”. Ancora una volta, sotto una costante pressione meteo-climatica, il nostro territorio ci dimostra la sua fragilità, riportando l’attenzione alle gravi problematiche connesse al dissesto geo-idrologico. L’evento pluviometrico che nelle ultime 48 ore ha scaricato ingenti quantità di pioggia in Emilia Romagna ha causato numerose frane ed esondazioni in diverse località nel tratto appenninico tra Bologna e Cesena, estendendosi fino al settore più settentrionale della regione Marche. Questo evento estremo segue quello registrato appena due settimane fa nella stessa area dell’Emilia Romagna, già responsabile di fenomeni di franamento diffuso nelle aree collinari e montane e di estese esondazioni e rotture d’argine lungo i principali fiumi dell’area. In questi territori, caratterizzati da un’elevata predisposizione al dissesto in ragione della loro conformazione geologica e geomorfologica, lo scenario di pioggia attuale – evidenzia Cnr-Irpi – è tra quelli più favorevoli all’occorrenza di fenomeni franosi diffusi. Le piogge delle scorse settimane hanno lasciato il suolo in condizioni di saturazione già molto elevata, condizione sfavorevole sulla quale si sono poi impostate le nuove piogge estremamente intense ed arealmente diffuse. In tale contesto, come già peraltro mostrato dai fenomeni franosi già registrati nelle ultime ore, la probabilità di innesco di altre frane – conclude l’Istituto – è estremamente elevata e tenderà ad aumentare se le piogge intense continueranno.
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