“Il meteo è in miglioramento ma i quantitativi d’acqua caduti sono ancora presenti sul territorio e vanno monitorati con attenzione. Nelle prossime ore, infatti, ci sarà l’abbassamento di questi livelli e dunque dovremmo attenderci fenomeni di tipo idrogeologico, come grandi e piccole frane.” Lo dice il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio dopo un incontro con le autorità locali nella sede della protezione civile dell’Emilia Romagna per fare il punto della situazione dopo l’alluvione che ha colpito la regione. “E’ stata una notte complicata – ha aggiunto – e i colleghi dell’Emilia Romagna hanno lavorato senza sosta. Ora il meteo è in miglioramento ma ci sono da fare delle verifiche idrauliche sui livelli di molti corsi d’acqua e diverse rotture d’argine. Dobbiamo quindi attendere che la situazione si normalizzi con l’attenzione agli eventi idrogeologici. In 36 ore sono caduti più di 140 millimetri di acqua, un valore veramente importante, su un territorio reso impermeabile dalla siccità’ cosa che in alcuni casi ha creato una via importante di scorrimento”.
“Sto partendo per un sorvolo con i colleghi della Regione proprio ora, per avere un quadro più complessivo della situazione e riportarlo anche a Palazzo Chigi, in vista delle nuove azioni da assumere a livello governativo”. Ha inoltre dichiarato il capo della Protezione civile nazionale, intercettato dai cronisti a Bologna poco prima di volare sulla zona colpita dalle esondazioni, tra bolognese e ravennate in particolare. Il numero di persone evacuate e da evacuare è “un aspetto molto variabile: oggi siamo sulle 500, ma soprattutto quando gli eventi sono ancora in corso, come in questo caso, non mi innamorerei dei numeri, perché magari poi si tratta di persone che si sono spostate volontariamente”. Di sicuro “sono centinaia le persone oggi in movimento, ma anche con una sola rottura di argine- insiste il capo della Protezione civile italiana- possono aumentare repentinamente. Dobbiamo continuare a monitorare e prepararsi nelle prossime ore, eventualmente, a nuovi eventuali interventi di accoglienza a favore di chi deve spostarsi”.
Le province emiliane più a rischio
Le province più a rischio sono il ravennate e il bolognese, in tutta la zona dei corsi d’acqua che confluiscono sul Reno, ma continua Curcio appena terminata una riunione col presidente della Regione Stefano Bonaccini, nella sede regionale della Protezione civile, insieme con tanti amministratori e tecnici, dall’assessora all’Ambiente Irene Priolo alla direttrice regionale della Protezione civile Rita Nicolini: “È stata una notte complicata, i colleghi della Protezione civile hanno lavorato senza fermarsi mai. Il meteo migliora ma c’è tanta acqua ancora, dobbiamo continuare con le verifiche sui corsi d’acqua e sui diversi argini rotti, in particolare i fiumi che arrivano sul Reno e quelli che sfociano nell’Adriatico. Dobbiamo aspettare che la situazione si normalizzi, monitorando bene le frane. Con la firma del decreto da parte del ministro Musumeci, ci sono comunque tutte le risorse per poter portare avanti il nostro lavoro. Ringrazio anche il sistema di Protezione civile delle altre regioni” che sta aiutando l’Emilia-Romagna in queste ore.
“Non si vede più la pioggia, ma non è finita: bisogna lavorare e stare attenti, senza abbassare la guardia fino a quando il rischio non tornerà su valori normali”. Più che altro, quelli legati al clima ormai “sono fenomeni coi quali ci dobbiamo confrontare e abituare, ma soprattutto dobbiamo mettere in piedi dei sistemi– raccomanda Curcio– che riescano ad essere efficaci ed efficienti, per evitare le situazioni peggiori. La Regione Emilia-Romagna in questo è veramente capofila, perché fin dai primi momenti dell’emergenza ha messo in campo un monitoraggio attento del territorio”.
Lollobrigida: “siamo in Stato di mobilitazione”
“La Protezione Civile, che ringrazio, sta lavorando incessantemente, siamo in Stato di mobilitazione. Inoltre da questa mattina ci sentiamo e si sentono il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro Nello Musumeci”. Così, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo ad un convegno di Coldiretti al Macfrut a Rimini. “Dobbiamo affrontare il cambio climatico e procedere con un approccio strategico – ha osservato – consapevoli che non si tratta di emergenze ma di eventi ciclici. La ricerca legata all’innovazione è essenziale e noi siamo in ritardo. Dobbiamo capovolgere questo dato anche utilizzando le grandi capacità che abbiamo”. Oltre a fronteggiare eventi come le alluvioni, ha proseguito Lollobrigida, “allo stesso tempo dobbiamo lavorare per affrontare la siccità: dobbiamo captare l’acqua piovana oltre quell’11% che riusciamo a trattenere. Sul piano strategico dobbiamo ragionare sulle nostre dighe, pulirle. Non ci sono Nazioni in Europa che hanno la dispersione idrica che si registra in Italia: noi arriviamo al 50% al sud al 40% sul piano nazionale. Per la desalinizzazione esistono degli impianti che possono e devono essere competitivi“, ha concluso il Ministro.
Prefetto Ravenna: “situazione critica”
“Sto tornando da Bologna dopo una riunione con Stefano Bonaccini e Fabrizio Curcio: abbiamo fatto il punto della situazione e adesso Curcio e la Protezione Civile regionale stanno facendo un sorvolo sull’area”. Lo dice a LaPresse Castrese De Rosa, Prefetto di Ravenna. “Ovviamente noi a Ravenna siamo penalizzati perché abbiamo raccolto tutta l’acqua che viene dal nord, a monte. In 36 ore sono caduti 140 millimetri d’acqua pari a un quinto del totale della media annuale. Il terreno siccitoso ha fatto il resto”, spiega il prefetto. “La situazione più grave era quella di ieri sera nella Romagna faentina e nella bassa. Adesso molto critica è quella di Bagnacavallo, perché il fiume Lamone ha rotto gli argini in più punti e quindi sta creando problemi nella frazione di Boncellino con il rischio che l’acqua arrivi anche alle case e quindi di dover evacuare gli abitanti. Si sta monitorando la situazione e si è al lavoro per chiudere queste falle”, aggiunge De Rosa. Una situazione “che è ancora critica ma che stiamo cercando di gestire, sperando anche nel meteo che in questo momento sembra dare una mano”.