Alluvione Emilia Romagna, “danni senza fine” sulle colline di Ravenna

Alluvione Emilia Romagna, danni molto ingenti: "500 ettari danneggiati, istituzioni non abbandonino le imprese"
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Nel Ravennate l’allarme per l’alluvione in Emilia Romagna non cessa perché si prevedono nuovi, intensi piovaschi nei prossimi giorni. Il dissesto idrogeologico si è trascinato dietro frutteti, vigneti e campi a seminativo sulle colline che cingono le vallate dei fiumi e dei torrenti esondati: Senio, Sintria, Lamone e Marzeno. Lungo le vie transitabili – nei Comuni di Faenza, Castel Bolognese, Solarolo, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme – si incontrano anche 5 frane nel tratto di un solo chilometro.

Impossibile fare il bilancio: è senza fine. Riceviamo continue segnalazioni dalle aziende associate – sintetizza il presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Betti – stimiamo circa 500 ettari di impianti frutticoli, filari di vite, terreni coltivati gravemente danneggiati da frane e smottamenti nell’area collinare della Romagna Faentina“. E lancia l’allarme: “Bisogna intervenire subito altrimenti si rischiano danni irrecuperabili, movimenti franosi profondi e diffusi. Molte strade, incluse quelle poderali, sono impraticabili e alcune zone inaccessibili in particolare a Casola Valsenio, Modigliana e Brisighella. In località Marzeno il ponte è impercorribile“. L’alluvione sta “sfiancando il tessuto economico e sociale della provincia, le sue produzioni agricole. Chiediamo alle Istituzioni di non abbandonare le imprese, servono aiuti immediati e poi – sottolinea infine il presidente di Confagricoltura Ravenna – siamo in stato di allerta per le piogge in arrivo. Il ripristino di interi versanti franati, di piante abbattute e strutture divelte, non è economicamente sostenibile per gli agricoltori in un momento così delicato“.

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