Sono centinaia le segnalazioni di frane nell’Emilia-Romagna colpita da una storica alluvione: non solo nel Ravennate, Forlivese e Cesenate, ma anche in Provincia di Rimini e Bologna. Segnalati smottamenti e diverse famiglie isolate tra Novafeltria e Montescudo, e in altre località dell’Alta Valmarecchia. Da Gemmano a Montefiore Conca, da Sant’Agata Feltria a Talamello, passando per Pennabilli e Casteldelci. San Leo conta almeno una ventina di frane, 4 abitazioni evacuate.
In crisi anche l’Appennino: Casola Valsenio è martoriato dalle frane e praticamente tagliato fuori dal resto del mondo. Stesso problema a Modigliana dove i movimenti franosi che preoccupano non si contano più. A Mercato Saraceno dove il dissesto geologico ha praticamente cambiato la geografia del Paese. Ci sono più o meno 300 frane e 500 strade chiuse, rimangono blackout elettrici e interruzioni alle linee telefoniche che complicano ulteriormente i soccorsi
“A Le Ganzole hanno sentito due boati come per un terremoto, una bomba, poi la montagna è venuta giù trascinata dall’acqua e dal fango. Il maneggio devastato, la casa del fabbro e la trattoria travolti da un colata che in un minuto ha trascinato con sé centinaia di alberi, container e ogni cosa abbia trovato lungo il suo percorso per 800 metri“: è quanto ha affermato il sindaco metropolitano di Bologna Matteo Lepore che ieri ha effettuato un sopralluogo nel territorio di Sasso Marconi, insieme al sindaco Roberto Parmeggiani. “Incredibilmente nessuno si è fatto male e i 40 cavalli si sono salvati. Ma il paesaggio è cambiato per sempre“. “Le terra continua a muoversi in tutta la montagna di Bologna. È questa per noi ora la cosa più urgente. Mettere in sicurezza le famiglie isolate, liberare le strade e le vallate“.
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