A causa dell’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito l’Emilia-Romagna, un’altra preoccupazione si aggiunge a quelle già esistenti e pressanti, “il rischio che le inondazioni abbiano trasportato o fatto emergere residuati bellici che possono risultare potenzialmente pericolosi se rimossi o manomessi o coperti con altri materiali“: a segnalarlo è la Prefettura di Forlì-Cesena. In caso del rinvenimento di residuati bellici inesplosi, viene spiegato in una nota, l’invito è quello di “avvertire subito la Questura o l’Arma dei Carabinieri e allontanarsi il più possibile dall’ordigno“.
Prosegue nel frattempo il lavoro dei Vigili del Fuoco nelle zone colpite dall’alluvione. Sono 4.963 gli interventi svolti a oggi che hanno visto impegnati 879 pompieri: 244 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 326 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità. 150 sono i soccorritori acquatici, 50 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore, 16 i Posti di Comando Avanzato. Dei mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal Maltempo, 35 sono piccoli natanti, 3 gli anfibi, 1 hovercarft, 3 gli elicotteri e 12 i droni. Dei 4.963 gli interventi effettuati finora 1.148 sono stati effettuati a Bologna, 2.089 a Ravenna, 1.362 a Forlì Cesena, 364 a Rimini.