Alluvione Emilia Romagna, “contrordine” sugli sfollati: sono ancora 26.215

La risoluzione di un "inconveniente tecnico" riporta ad oltre 26mila il numero di sfollati a causa dell'alluvione in Emilia Romagna
MeteoWeb

‘Tornano’ a quota 26.215 gli evacuati per l’alluvione in Emilia Romagna. Colpa, come informa la Regione, di un “inconveniente tecnico nella rilevazione dei dati di ieri” quando erano stati dichiarate 20.756 persone fuori casa. Invece ce ne sono 20.288 solo in provincia di Ravenna, a cui si aggiungono i 2.127 dell’area metropolitana di Bologna e i 3.800, della provincia di Forlì-Cesena. Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono in tutto 1.554 (348 in meno rispetto a ieri) di cui 133 minori: tre in provincia di Rimini, 319 in quella di Forlì-Cesena, 927 in quella di Ravenna, 305 in quella di Bologna.

Sul fronte del dissesto idrogeologico, continua l’attività di monitoraggio da parte delle squadre di rilevatori. Al momento si confermano 422 frane principali, oltre a migliaia di micro-frane attive: 193 in provincia di Forlì-Cesena; 90 in provincia di Ravenna; 100 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia, 13 in quella di Rimini e 12 in quella di Modena. Sono 781 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 294 in modo parziale e 488 totalmente. Nel Bolognese le arterie interessate sono 210 (91 parzialmente e 119 totalmente); 325 nel Forlivese-Cesenate (94 parzialmente e 231 totalmente); 203 nel Ravennate (100 parzialmente e 103 totalmente); 43 nel Riminese (8 parzialmente e 35 totalmente).

Sono oltre 1.970 i volontari di Protezione Civile attualmente impegnati sul campo. Di questi 687 provengono dalle organizzazioni nazionali di volontariato, 342 dall’Emilia Romagna e 949 dalle colonne mobili di altre Regioni. Inoltre, nel Ravennate sono operativi 113 volontari attivati nell’ambito del Meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento Nazionale di Protezione Civile): si tratta di 25 operatori provenienti dalla Slovacchia e 32 dalla Slovenia, 41 dalla Francia e 15 dal Belgio.

Sono oltre 4.500 le chiamate arrivate ad oggi al numero verde 800024662, messo a disposizione dalla Regione, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20. La maggior parte delle telefonate riguardano la richiesta di informazioni su come fornire aiuto alla popolazione colpita dall’alluvione. Prosegue la raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, lanciata dalla Regione per sostenere le comunità colpite. Chiunque può versare un contributo utilizzando queste coordinate bancarie, Iban: IT69G0200802435000104428964; causale: ‘Alluvione Emilia-Romagna’. Per donare dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0. Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile dell’Emilia Romagna

A Cesena, in 48 ore 1617 i nuclei familiari con danni

Nel corso di queste prime 48 ore sono 1617 i nuclei familiari danneggiati dall’alluvione che si è abbattuta anche sul Cesenate martedì 16 maggio: lo comunica il Comune di Cesena, dopo aver avviato la ricognizione dei danni. Nel dettaglio, sono 773 le segnalazioni di danni alle abitazioni e ad altri locali di proprietà (cantine, box auto, depositi); 1507 riguardano i beni mobili, con riferimento all’arredamento dell’abitazione e agli elettrodomestici; 695 invece automobili e veicoli fortemente compromessi dalle acque del fiume.

In questo breve lasso di tempo – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – sono oltre 1600 i cittadini che si sono registrati segnalando danni subiti dall’alluvione. Chiaramente si tratta di una primissima stima destinata a crescere nei prossimi giorni. Di ora in ora riceviamo nuove segnalazioni, da privati danneggiati ma anche dai titolari delle attività’ produttive. Su questo fronte, stando ai dati raccolti fino ad oggi, sono 217 le aziende danneggiate dagli eventi alluvionali che hanno colpito anche il nostro territorio. A questa prima fase di ricognizione ne seguirà una seconda fondamentale, quella dei risarcimenti. Per poter ripartire e per poter ricominciare, le persone e le imprese hanno infatti bisogno di un sostegno finanziario. L’acqua ha lasciato dietro di sé danni importanti, davanti a noi però ci deve essere una ricostruzione comunitaria”.

Riunito il Comitato istituzionale regionale sull’ emergenza

Gestire l’emergenza, condividere il percorso avviato e impostare il lavoro in prospettiva. Sono le azioni indicate dal Comitato Istituzionale Regionale per provvedimenti legati all’emergenza alluvione, che si è riunito questa mattina in videoconferenza”. Lo comunica la Regione Emilia Romagna in una nota. “Il Comitato tiene insieme i diversi livelli istituzionali, dalle Prefetture ai Comuni, per avere il massimo coordinamento rispetto all’attivazione degli strumenti necessari. Ne fanno parte le Prefetture-Utg di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Reggio-Emilia, Rimini; il Presidente Upi-ER, il Presidente Anci-ER (o suo delegato), i sindaci dei Comuni di Bologna, Cesena, Ferrara, Forlì, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna; i Presidenti delle Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Reggio-Emilia, Rimini”. Alla riunione “hanno partecipato il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il vicepresidente Irene Priolo e il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi”. Intanto, “proseguono i sopralluoghi sul territorio: nel pomeriggio il vicepresidente Priolo sarà a Lugo e Massa Lombarda, dove incontrerà amministratori, cittadini e operatori in campo”.

Ordinanza per ripristino energia e distribuzione e raccolta acque

Ripristinare le reti di distribuzione dell’energia elettrica e quelle di distribuzione e di raccolta delle acque nei Comuni colpiti dall’alluvione. E ancora, individuare appositi siti di stoccaggio, ancorché non autorizzati, per i fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane. Lo stabilisce l’ultima ordinanza, firmata oggi del Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che sarà valida per tutta la durata dell’emergenza. Lo fa sapere la Regione Emilia Romagna. Nel dettaglio, l’ordinanza stabilisce che i gestori del servizio distribuzione dell’energia elettrica sono autorizzati ad effettuare gli interventi necessari per il ripristino delle reti e degli impianti di distribuzione dell’energia elettrica nei Comuni colpiti dall’alluvione. In particolare, gli interventi possono avvenire anche con derivazioni da rami di rete in esercizio, già realizzate e/o autorizzate in precedenza, per il ripristino del servizio elettrico.

Quanto alla gestione delle acque reflue, il provvedimento stabilisce che i gestori dei depuratori di acque reflue urbane che conferiscono i loro fanghi presso impianti o su terreni ubicati nei Comuni alluvionati sono autorizzati ad individuare, previa comunicazione ad Arpae-Sac territorialmente competente, al Comune, alla Regione e alla Protezione Civile, appositi siti di stoccaggio, ancorché non autorizzati, dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane. Inoltre, i gestori del servizio idrico integrato sono autorizzati ad effettuare gli interventi necessari per il ripristino delle reti di distribuzione e di raccolta delle acque nei Comuni interessati. L’elenco completo degli interventi dovrà essere trasmesso entro sei mesi alla Regione, ad Arpae e ai Comuni. Infine, l’ordinanza stabilisce lo slittamento dei termini di diversi canoni e concessioni per le imprese, prevalentemente di natura ambientale, al 30 ottobre 2023.

 

Condividi