Continua a salire drammaticamente il bilancio delle inondazioni che hanno travolto il Congo orientale. Secondo quanto annunciato oggi da un funzionario amministrativo, sono stati ritrovati almeno 394 corpi a causa delle inondazioni e degli smottamenti causati da forti piogge nel Sud Kivu. Il bilancio comunicato ieri eri di 203 vittime. “Siamo ora a più di 390 corpi ritrovati. 142 a Bushushu, 132 a Nyamukubi e 120 sono stati appena trovati galleggianti sul lago Kivu” all’altezza dell’isola di Idjwi, ha detto oggi al telefono all’AFP lo stesso funzionario, Thomas Bakenga, amministratore del territorio di Kalehe, in cui si trovano i villaggi colpiti. “Da giovedì, troviamo corpi ogni minuto e li seppelliamo”, ha aggiunto.
Giovedì 4 maggio, le forti piogge cadute nella regione di Kalehe, nel Sud Kivu, hanno causato lo straripamento dei fiumi, provocando frane che hanno inghiottito i villaggi di Bushushu e Nyamukubi. A Nyamukubi è franata anche una parte della collina, mettendo fuori servizio il mercato settimanale. Gli effetti delle piogge torrenziali sono diversi villaggi sommersi, molte case spazzate via e campi devastati dalla furia dell’acqua dei fiumi esondati. Al termine del Consiglio dei Ministri di venerdì, Kinshasa ha annunciato l’invio di una “missione governativa per sostenere il governo provinciale nella gestione di questo disastro”.
La tragedia è avvenuta due giorni dopo le inondazioni che hanno causato la morte di almeno 131 persone e distrutto migliaia di case nel vicino Ruanda.