Due aziende dell’aerospazio tra i datori di lavoro ideali per gli italiani

Premiati i vincitori del Randstad Employer Brand 2023: il worklife balance è il fattore più importante nella scelta del datore di lavoro, poi l’atmosfera di lavoro e la retribuzione
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FerrariAvio Aero e Thales Alenia Space Italia sono i tre datori di lavoro ideali secondo gli italiani. Le tre aziende oggi hanno ottenuto il Randstad Employer Brand 2023, il riconoscimento assegnato da Randstad sulla base della ricerca che misura il livello di attrattività percepita dei brand da parte dei potenziali dipendenti. Secondo l’indagine, per gli italiani nel 2023 la conciliazione tra vita-lavoro è diventata il primo fattore nella scelta dell’azienda per cui lavorare, seguita da un’atmosfera di lavoro piacevole e dallo stipendio. I benefit immateriali (come il buon rapporto con il proprio capo e i colleghi) sono importanti ormai tanto quanto quelli materiali nel giudizio sul loro impiego. In questo scenario, non si arresta la great resignation: il 37% dei lavoratori ha cambiato lavoro negli ultimi sei mesi o intende farlo a breve, ma c’è anche un quarto dei dipendenti che teme di perdere il posto attuale.

L’Employer Brand Research è un’indagine realizzata da Randstad, primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, intervistando in Italia quasi 7000 persone di età compresa tra i 18 e 64 anni sull’attrattività di 150 potenziali datori di lavoro. L’indagine è svolta contemporaneamente in 32 diversi Paesi del mondo con un sondaggio indipendente (nessuna azienda si può iscrivere volontariamente per partecipare) su quasi 163.000 rispondenti e oltre 6000 aziende a livello globale.

Nel 2023 il worklife balance è diventato il driver più importante nella scelta del datore di lavoro in Italia, eppure è solo al 5° posto tra i fattori offerti dalle aziende, uno scarto che indica un fondamentale punto di miglioramento nell’employer branding – commenta Marco Ceresa, Group CEO di Randstad -. Di fronte al carovita e alle incertezze dello scenario internazionale, però, restano fondamentali anche fattori economici. La realtà è che oggi benefit materiali e immateriali sono equivalenti nella valutazione dei lavoratori: i datori di lavoro, per attirare i migliori talenti, devono necessariamente considerarli entrambi. La tendenza a cambiare lavoro è stabile rispetto allo scorso anno, ma gli italiani danno maggiore attenzione ad alcuni elementi tra le ragioni per cui lasciare il posto attuale: nuovamente retribuzione e equilibrio lavoro-vita privata, insieme alle opportunità di carriera”.

I top employer. Secondo la percezione degli italiani, Ferrari è l’azienda migliore in cui lavorare. La Casa di Maranello primeggia tra i diversi brand, con ottimi risultati in particolare per solidità finanziaria, reputazione del brand e sicurezza del posto. Sul podio è seguita da due aziende dell’aerospazio. Al secondo posto, infatti, si trova Avio Aero, con un ottimo posizionamento anche in questo caso su solidità finanziaria, reputazione del brand e sicurezza del posto. Al terzo posto Thales Alenia Space Italia che, oltre a solidità finanziaria e reputazione del brand, si distingue per contenuto di lavoro interessante.

La ricerca di Randstad conferma la forte attrattività di Ferrari: un luogo di lavoro unico per il senso di appartenenza delle nostre persone verso un marchio così amato e così importante per il nostro Paese – commenta Michele Antoniazzi, Chief Human Resources Officer di Ferrari -. Negli ultimi anni abbiamo intensificato il nostro impegno per i programmi di formazione e di coinvolgimento volti a sostenere la spinta innovatrice dei dipendenti, grazie alla quale guardiamo con fiducia alle sfide e alle opportunità dell’attuale congiuntura economica”.

“Questo riconoscimento rappresenta per noi un traguardo importante. Voglio ringraziare Randstad per averci restituito questa fotografia dei fattori che fanno di Avio Aero un datore di lavoro ideale, le nostre persone che ogni giorno sono in prima linea determinando questo risultato e coloro che hanno dimostrato fiducia nei nostri valori e nel nostro impegno – dichiara Sandro De Poli, Presidente di Avio Aero -. Come ripetiamo sempre, sono i continui investimenti in ricerca e sviluppo e il consolidato network con le maggiori università e centri di ricerca internazionali a garantire a questa azienda un livello di eccellenza tecnologica e propulsiva riconosciuta su scala globale. Tecnologie e persone sono il segreto del nostro successo, per questo continuare a investire in formazione, inclusione e attrazione di nuovi talenti resta una priorità”.

“E’ davvero una grande soddisfazione ricevere oggi il Randstad Employer Brand – commenta Massimo Claudio Comparini, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia –, un riconoscimento prestigioso all’ intero sistema aziendale di Thales Alenia Space. Certi del fatto che le giuste competenze permettono di portare avanti i grandi progetti dello Spazio, siamo sempre più attenti alla formazione e valorizzazione dei nostri talenti, nonché all’attrattività di sempre nuove risorse con l’obiettivo di incentivare l’innovazione spinta che caratterizza il mondo spaziale. Il nostro è un settore ad elevatissimo contenuto di conoscenza, basato su tecnologia in continua evoluzione che oggi, più che mai, offre grandi opportunità che dobbiamo essere in grado di cogliere”.

Oggi lo Spazio rappresenta un settore ad elevatissimo contenuto di conoscenza e con una enorme capacità di generare innovazione. In Thales Alenia Space expertise specializzate sono alla base della strategia di crescita aziendale per creare un’occupazione ricca e di qualità, capace di rispondere alle forti esigenze di sviluppo industriale e tecnologico. Thales Alenia Space, inoltre, investe notevolmente in Ricerca & Sviluppo per sostenere un flusso continuo di innovazione in tutti i settori, anche attraverso una vasta rete di partner accademici e industriali, che include molte piccole imprese innovative.

Negli anni Thales Alenia Space in Italia si è spesso posizionata sul podio trai i vincitori o nei livelli alti della classifica della ricerca Randstad, dimostrando costanza e continuità anche nell’impegno verso i propri dipendenti e il loro ambiente di lavoro e verso i talenti del futuro.

Cosa cercano gli italiani. I settori di maggiore interesse per i potenziali dipendenti sono quello dei media (indicato dal 64% degli italiani), l’industria aeronautica (63%) e l’automotive (62%). Ma è l’eCommerce (indicato dal 57%) a registrare il maggiore aumento di attrattività rispetto allo scorso anno. Stabili i settori dei servizi ICT/web, prodotti di largo consumo. Nel 2023, la conciliazione vita-lavoro è diventato di gran lunga il fattore più importante per gli italiani nella scelta di un datore di lavoro: al primo posto con il 60,5% delle preferenze, stacca l’atmosfera di lavoro piacevole (al secondo con il 57,5%) e lo stipendio e benefit (al terzo con il 54,5%). Seguono poi la sicurezza del posto (50,9%) e l’avanzamento di carriera (47%). I datori di lavoro, però, non sono allineati a queste tendenze: secondo gli italiani le aziende puntano principalmente su fattori diversi, come la solidità finanziaria del brand, la vicinanza del luogo di lavoro o la sicurezza nel lungo termine. La conciliazione vita-lavoro è solo in quinta posizione.

I benefit immateriali. Per gli italiani, nella scelta di un datore di lavoro i benefit immateriali sono importanti tanto quanto quelli materiali (secondo l’81% in entrambi i casi). Soprattutto un buon rapporto con i propri manager, considerato importante dal 91,3%, una buona relazione con i colleghi (91,1%), un luogo di lavoro comodo/vicino a casa (91%), un’organizzazione flessibile (90%), l’autonomia nella gestione del ruolo (90%), più tempo libero (87,5%), spazi di lavoro moderni (87%).

La Great Resignation. Oltre un italiano su tre ha cambiato lavoro o intende farlo a breve. Il 13% ha lasciato il proprio datore di lavoro negli ultimi 6 mesi (in aumento del +2% rispetto allo scorso anno) e il 24% intende lasciarlo (+1%), con una maggiore incidenza tra i 25-34enni e le persone con un’istruzione superiore. Ma c’è anche un quarto dei lavoratori che ha paura di perdere il lavoro (25%, tre punti più di un anno fa): le donne più degli uomini, un timore che diminuisce con l’età e il livello di istruzione.

La principale motivazione per cambiare lavoro è economica: il 40% degli intervistati ha lasciato o lascerebbe il proprio impiego attuale per ottenere un aumento di stipendio in relazione al costo della vita, ma subito dopo viene il miglioramento dell’equilibrio vita-lavoro (36%) e l’assenza di opportunità di crescita (28%).

Linkedin vs connessioni reali. Il principale strumento per cercare lavoro in Italia è Linkedin, utilizzato dal 47% dei lavoratori nello scouting delle opportunità di impiego, soprattutto tra quelli con alto livello di istruzione e nella fascia di età 25-35 anni. Ma il vantaggio sugli altri canali si riduce se si guardano gli strumenti utilizzati da chi un lavoro lo ha trovato: subito dopo Linkedin (usato dal 23%), gli italiani sono stati assunti grazie alle relazioni personali (19%) e alle agenzie per il lavoro (18%). In particolare, in Italia le relazioni personali si confermano il canale con il tasso di conversione più elevato dalla ricerca all’ottenimento di un lavoro.

Social e device. Tra i social non professionali, Facebook si conferma il più utilizzato per cercare lavoro (61%), seguito da Instagram, Telegram e TikTok. Tra i portali di lavoro è Indeed.com quello più diffuso. Tra i device digitali, lo smartphone è quello più frequentemente impiegato nella ricerca di opportunità di lavoro (lo usa il 72% degli italiani), ma al momento di presentare la candidatura lo strumento più diffuso invece è il PC-Laptop (dal 62%)

Scende lo smart working. Dopo il rallentamento dello scorso anno, cala ulteriormente il lavoro da remoto, che sta tornando ai livelli pre-pandemia: il 29% dei lavoratori italiani lavora totalmente o parzialmente in smart working, il 45% lavora in presenza, il 23% non lavora da remoto perché sarebbe impossibile per la sua mansione.

Diversity&Inclusion. I datori di lavoro non possono ignorare la Diversity&Inclusion: per un lavoratore su due (54%, soprattutto i più giovani) è importante che l’azienda supporti attivamente equità, diversità e inclusione. E il 47% vorrebbe che il datore di lavoro offrisse benefit legati al well-being e alla salute mentale.

La carriera. L’avanzamento di carriera è importante per il 67% della forza lavoro italiana, e soprattutto per i più giovani (tra i 18 e i 24 anni, 79%) e i più istruiti (75%). Un italiano su due (51%) ritiene che il datore di lavoro attuale offra opportunità di sviluppo nel suo ruolo.

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