Clima, nuovo blitz di Ultima Generazione: liquido nero nella fontana di Piazza Navona

Blitz degli attivisti di Ultima Generazione a Piazza Navona, a Roma: hanno versato carbone vegetale nella vasca dei Quattro fiumi
MeteoWeb

Continuano le proteste degli attivisti per il clima del gruppo Ultima Generazione. Alle 15 quattro persone legate alla campagna “non paghiamo il fossile”, promossa da Ultima Generazione, hanno versato carbone vegetale diluito in acqua nella fontana dei Quattro fiumi a Piazza Navona, a Roma, per lanciare l’allarme sul futuro nero che, a loro dire, attende l’umanità quando si parla di clima. All’arrivo delle Forze dell’ordine gli attivisti hanno fatto resistenza passiva e sono stati allontanati e portati via dagli ufficiali di Polizia intervenuti.

Il nostro futuro è nero come quest’acqua: senza acqua non c’è vita e con l’aumento delle temperature siamo esposti alla siccità, da un lato, e alle alluvioni, dall’altro. Acqua che manca per coltivare il cibo, acqua che cade tutta insieme distruggendo le case. Ci aspettano anni difficili, ma se non azzeriamo le emissioni subito, saranno terribili. Il collasso è già in atto e non possiamo più fermarlo: ne sono prova gli eventi estremi sempre più frequenti e devastanti, come l’alluvione in Emilia Romagna pochi giorni fa. Per questo chiediamo al governo di disinvestire immediatamente i miliardi che spende nei combustibili fossili, causa principale di queste tragedie, e utilizzarli per prendere misure urgenti per proteggere italiane e italiani dalle conseguenze di bombe d’acqua, siccità estrema, ondate di calore mortali“, ha dichiarato Anna, una delle attiviste di Ultima Generazione.

Dopo la polemica scoppiata per l’imbrattamento di Palazzo Vecchio a Firenze, Ultima Generazione aveva già colpito un’altra fontana simbolo di Roma, a piazza di Spagna, quando tre giovani del movimento, avevano versato lo stesso liquido nella Barcaccia, ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti poco più di un mese fa.

E gli attivisti non si fermano. “Le nostre azioni di disobbedienza civile nonviolenta, continueranno finché la nostra richiesta non verrà accolta dal Governo“, assicurano i giovani ambientalisti. E rilanciano con un presidio davanti alla Procura di Roma il prossimo 12 maggio, dove tre ambientalisti dello stesso movimento andranno a processo per l’imbrattamento della facciata del Senato lo scorso 3 gennaio: “una ragazza e due ragazzi rischiano fino a cinque anni di carcere per aver compiuto un gesto simbolicamente forte ma materialmente innocuo, attraverso cui chiedono la classe politica prenda sul serio la crisi eco-climatica e agisca di conseguenza“. Il Senato si costituirà parte civile contro Ultima Generazione.

Proc. aggiunto: “iniziative legislative per fermare le azioni”

Ci risiamo: ancora una volta siamo costretti ad assistere a manifestazioni illegali che mettono in pericolo il nostro patrimonio artistico. Occorre pensare ad iniziative legislative per fermare questi fenomeni, per esempio prevedendo l’arresto facoltativo per ipotesi di violazione dell’articolo 518 duodecies del codice penale’‘. Così all’Adnkronos il procuratore aggiunto di Roma Angelantonio Racanelli, responsabile del pool di magistrati per la tutela del patrimonio culturale, dopo l’ultimo blitz degli attivisti di Ultima Generazione.

 

Condividi