La risposta piu’ efficace ed economica contro i cambiamenti climatici che spesso generano danni nelle citta’? Piantare alberi. La riposta – all’apparenza ovvia – e’ invece suffragata da approfonditi studi scientifici, anche applicati alle realta’ concrete di alcune citta’ italiane. Se ne e’ parlato oggi a Novara nel corso del convegno “Il verde oltre il giardino”, promosso dal comune di Novara. Gli alberi – hanno spiegato Rita Baraldi, Luisa Neri, Cinzia De Benedictis ricercatrici del progetto “Urban Forestry” realizzato dalla Regione Piemonte con l’istituto di bioeconomia del Cnr e l’Istituto per le piante da legno e l’ambiente – attraverso i loro processi fisiologici, ci forniscono svariati servizi, con immediati benefici per la salute umana: le piante, infatti, assorbono Co2 e rilasciano ossigeno, assorbono inquinanti atmosferici e contribuiscono all’abbassamento della temperatura dell’aria.
“Le citta’ – hanno spiegato le tre studiose .– sono le principali protagoniste dei cambiamenti climatici, perche’ sono responsabili dell’emissione del 70% dei gas serra. Le piante sono un sistema naturale, efficace ed economico per ridurre l’anidride carbonica e aumentare l’ossigeno”. Ma non e’ tutto: le piante catturano attraverso le foglie alcuni dei principali agenti inquinanti come le polveri sottili e i gas tossici emessi per esempio dalle auto a combustibile fossile. “I benefici della vegetazione sulla salute pubblica – e’ stato spiegato – sono scientificamente provati come dimostrano diversi studi condotti a livello mondiale. Per questo gli interventi per aumentare e gestire gli spazi verdi dovrebbero essere considerati strategici per la sanito’ pubblica”.
Allo stesso modo l’effetto raffrescante del verde ha effetti largamente positivi sulla riduzione dei decessi estivi per il caldo. Novara e’ stata presa come campione di riferimento per l’approfondimento di questi studi scientifici. Facendo riferimento al piu’ grande parco cittadino, il giardino dell’Allea (1147 piante di 58 specie diverse, in particolare ippocastani, platani e tigli) le studiose hanno rivelato un dato sorprendente: gli alberi del parco novarese hanno accumulato in un anno 3843 tonnellate di Co2, compensando quella emessa da quasi 3500 auto. Una direzione di marcia molto chiara – non solo a Novara – per le scelte di governo del territorio.