La start-up italiana che cattura la CO2 e la trasforma in mare

Sequestrare CO2 da una fonte industriale, produrre una soluzione acquosa di bicarbonati di calcio, e poi stoccarla in modo stabile e duraturo all’interno di mari e oceani
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Sequestrare CO2 da una fonte industriale, farla reagire in un reattore per produrre una soluzione acquosa di bicarbonati di calcio, e poi stoccarla in modo stabile e duraturo all’interno di mari e oceani. Con effetti positivi sia nella mitigazione del cambiamento climatico, sia per l’ecosistema marino. È un procedimento possibile grazie alla tecnologia messa a punto dalla startup italiana Limenet e presentata oggi a Milano in un convegno dal Politecnico di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca.L’anidride carbonica prodotta dalle attività umane è il principale fattore del riscaldamento globale.

Nel processo presentato oggi dalla startup (dopo anni di ricerca che hanno coinvolto ricercatori e laboratori del Politecnico di Milano) l’anidride carbonica può essere rimossa filtrando l’aria atmosferica o catturata da processi industriali. La CO2 può essere poi fatta reagire con calce spenta decarbonizzata appositamente prodotta e generare così bicarbonati di calcio. Sostanza che, una volta dispersa in mare, ne garantisce l’aumento di alcalinità e può quindi avere effetti benefici nel contrastarne l’acidificazione.

“L’idea è stata quella di industrializzare il ciclo geologico del carbonio” spiega Stefano Cappello CEO di Limenet, un processo naturale attraverso il quale il carbonio presente nell’atmosfera viene scambiato con il terreno, mari e oceani, e acque dolci come laghi e fiumi. “L’azione trasformativa di Limenet avviene quindi anche in natura, solo su tempi estremamente più lunghi”. “È importante comunicare questi risultati perché l’Italia non rimanga indietro in queste ricerche e non perda vantaggio competitivo rispetto all’estero”, conclude Stefano Cappello.

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