Non recede l’emergenza acqua in Uruguay, dove da mesi non piove in quantità sufficiente, e dove le riserve idriche nazionali sono ai minimi storici, le peggiori degli ultimi 74 anni, specialmente per le forniture riguardanti Montevideo, dove vive oltre la metà della popolazione uruguaiana. Nei giorni scorsi, di fronte alla persistente siccità, il governo ha autorizzato misure straordinarie come l’utilizzazione di un mix di acque dolci e lievemente salate per permettere all’impresa Obras Sanitarias del Estado (Ose) di non interrompere l’erogazione del prezioso liquido alle famiglie della capitale.
Questo però ha solo in parte risolto i problemi, perché si è creato un allarme sui poveri livelli di potabilità dell’acqua risultante da questa soluzione, e soprattutto ha costretto il ministero della Salute a sconsigliarne l’uso alle persone ipertese, a cui è stato raccomandato di comprare prodotti minerali in bottiglia a basso contenuto di sodio. Le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni, scrive il portale di notizie La Diaria, indicano piogge sparse e certo non sufficienti a elevare i livelli del bacino idrico di Paso Severino, che rifornisce 1,8 milioni di uruguaiani, ridotto al 10% della sua capacità.
Per questo venerdì scorso è cominciata la costruzione di uno sbarramento di emergenza sul fiume Santa Lucía per l’accumulo di acqua, che sarà pronto entro questo fine settimana. Questa opera si trova all’altezza del passo Belastiquí, una decina di chilometri a valle dell’impianto dell’Ose che fornisce acqua a Montevideo, Canelones e all’area metropolitana. Inoltre il governo, di fronte all’aumento esponenziale della domanda di acque minerali, ha deciso anche di detassare temporaneamente l’importazione di questo prodotto proveniente dai Paesi del Mercosur.