Dopo le forti piogge delle ultime ore, l’Appennino in Emilia e soprattutto in Romagna, si sgretola. Tante le situazioni di emergenza segnalate dai sindaci di paesi rimasti isolati o minacciati dagli smottamenti. La conta delle frane si aggiorna di ora in ora e il maltempo che non accenna a diminuire rende più complessa la macchina dei soccorsi. In Romagna, il paese più colpito è quello di Modigliana, sull’Appennino forlivese, dove le frane nelle ultime ore sono state oltre 70.
“La situazione gravissima della frane e dei cedimenti avvenuti in tutto il territorio comunale, si è aggravata”, ha fatto sapere il sindaco Jader Dardi in serata con una comunicazione destinata alla popolazione. “Modigliana in questo momento non è raggiungibile” perché “l’unica via di accesso è sottoposta a verifica per la presenza di un fronte in frana”. “Il transito è autorizzato solo per i mezzi di soccorso“, spiega il primo cittadino, assicurando che “gli approvvigionamenti alimentari” saranno garantiti da Prefettura, Protezione Civile e Forze dell’Ordine.
Situazione di assoluta emergenza anche a Ranchio, frazione di Sarsina, nel Cesenate, dove ci sono tra le 300 e le 400 persone rimaste isolate. “Siamo riusciti a riportare nelle ultime ore elettricità e l’acqua con le autobotti. Alcune persone sono state evacuate con gli elicotteri“, dice il sindaco Enrico Cangini. “Sono prigionieri nella loro comunità perché ci sono quattro strade provinciali di accesso che sono tutte ostruite. L’unica praticabile solo per mezzi di emergenza è la Spinello-Ranchio. È un dramma. Anche io sono fuori casa”. Non va meglio a Mercato Saraceno, sempre nel Cesenate.
Le comunicazioni per tutto il giorno sono state possibili solo grazie alla rete dei radioamatori. E se sulle alture della Romagna la situazione è drammatica non va tanto meglio in Emilia. Sono 292 le frane e gli smottamenti tenuti sotto controllo nel bolognese, di cui alcune molto gravi. Il paese di Monterenzio, “è spaccato in due”, lamenta il sindaco Ivan Mantovani. “La strada che collega Bologna a Savazza è ostruita e non può essere percorsa – spiega il primo cittadino – e questo rende impossibile il tragitto dai Comuni della montagna, come Monghidoro e Loiano, verso Bologna. Il paese è già praticamente diviso in due – chiarisce – e io stesso non riesco a rientrare a casa da cinque giorni”. Nel pomeriggio, poi, un’ordinanza diramata dalla Città Metropolitana di Bologna ha esteso ulteriormente la zona rossa, includendo anche parte del territorio di Ozzano.
“Assoluta drammaticità” nella Valle del Santerno: 300 sfollati e frane
Riprende a piovere e la Vallata del Santerno, già martoriata dalla prima ondata di maltempo, lotta contro il tempo per contenere il peggioramento dei cedimenti e scongiurare nuovi danni. Il numero degli sfollati, ad oggi, è di circa 300 persone che, dopo essere state accolte nelle varie palestre dei singoli municipi, sono ora ospitate a Villa Maria a Tossignano. La situazione resta difficilissima: “un mosaico di assoluta drammaticità”, mandano a dire i sindaci Beatrice Poli (Casalfiumanese), Mauro Ghini (Borgo Tossignano), Gabriele Meluzzi (Fontanelice) e Alberto Baldazzi (Castel del Rio). A Caselfiumanese oggi si è continuato a tenere d’occhio il ponte di via Beccara nella frazione di San Martino in Pedriolo. Restano evacuati i residenti di una buona parte di via Marsiglie così come quelli del centro storico del capoluogo e di Carseggio. Una equipe di psicologi è arrivata dall’Ausl di Imola per affrontare “il delicato momento emotivo connesso alla calamità”.
Numerosi i sopralluoghi effettuati sulle frane e le strade, coinvolgendo anche l’Esercito per valutare possibili bypass da realizzare per superare le frane più importanti. A Sassoleone, da dove si può scendere utilizzando l’arteria preferenziale di via Sillaro, si lavora per ripristinare la corrente elettrica e sono stati distribuiti dei sacchetti d’acqua potabile. Difficoltà multiple a Castel del Rio per una serie di cedimenti importanti sulle vie Panoramica, Montefune, Chiesuola, Sant’Andrea, Sesdetto, Campiera, Ronco, Peschiere e Valmaggiore tutte chiuse con frane e collassi della sede stradale.
A Borgo Tossignano isolata la zona di Campiuno (tre famiglie) compreso l’agriturismo Monticello. Saltati anche i collegamenti viabili con Casola Valsenio. Smottamenti e movimenti franosi continui che fanno salire la conta degli sfollati borghigiani a circa una trentina. A Fontanelice frane nuove su problemi ormai noti. Evacuate alcune persone in località Gaggio. È atteso per domani l’arrivo di altri geologi per proseguire i sopralluoghi di monitoraggio.